Cultura

Hannah Arendt, Antologia

Per saperne di più/ Una raccolta antologica di saggi ripresi dai due volumi dell’Archivio Arendt

di Riccardo Bonacina

  • Pensiero, azione e critica nell’epoca dei totalitarismi
  • Feltrinelli, euro 9,50 Una raccolta antologica di saggi ripresi dai due volumi dell?Archivio Arendt. Il volume comprende i seguenti testi: «Che cosa resta? Resta la lingua»; «Ripensando a Franz Kafka»; «Colpa organizzata e responsabilità universale»; «L?immagine dell?inferno»; «Le tecniche delle scienze sociali e lo studio dei campi di concentramento»; «Le uova alzano la voce»; «A tavola con Hitler»; «Umanità e terrore»; «Comprensione e politica»; «La natura del totalitarismo»; «Religione e politica»; «Gli ex comunisti»; «Una replica a Eric Voegelin»; «Sogno e incubo»; «L?umanità nei tempi oscuri: riflessioni su su Lessing». Imperdibile. Leggete, per esempio questo brano: «Il male può invadere e devastare il mondo intero perché si espande in superficie, come un fungo. Il male non è mai radicale, ma estremo, solo il bene è radicale».
  • Il futuro alle spalle
  • Il Mulino, euro 12 Si tratta di una selezione di scritti su alcune figure chiave per la Arendt. La maliziosa ironia di Heinrich Heine, la lotta esistenziale di Franz Kafka si ricompongono lungo la corrente della ?tradizione nascosta? che è quella della coscienza ebraica, della esclusione che non rinnega la propria storia in cui il futuro era precluso dal passato. Accanto ad essi, altre figure che hanno illuminato i tempi oscuri della loro epoca: l?intelligenza ribelle di Walter Benjamin, il poeta e politico Bertolt Brecht e un piccolo e gustoso ritratto di Charlie Chaplin.
  • Le origini del totalitarismo
  • Einaudi, euro 25 Pubblicato per la prima volta nel 1951, è un classico della filosofia politica del Novecento ed elabora una teoria del totalitarismo che ha ormai valore paradigmatico. Per la prima volta il fenomeno totalitario viene preso in esame nel suo significato generale, considerandone anche le implicazioni culturali e filosofiche oltre a quelle storiche e politiche. In questo libro la Arendt parla già della barbarie di una «civiltà globale, coordinata su scala universale», una civiltà in cui l?ideologia dei diritti dell?uomo ottiene risultati paradossali «riducendo la persona a uomo generico, senza professione, senza cittadinanza, senza opinione».
  • Vita activa, la condizione umana
  • Bompiani, euro 7,5 Testo insuperabile sulla necessità del perdono come condizione di ogni possibile opportunità di ri-cominciamento. «è necessario che il peccare sia perdonato, tralasciato, per consentire alla vita di proseguire», scrive. E sul rapporto tra giustizia e perdono, aggiunge: «Il perdono si rivolge alla persona non all?azione; rivolgendosi a qualcuno e non a qualcosa, il perdono si rivela come atto d?amore. Si perdona tenendo conto della persona. Mentre la giustizia esige che tutti siano uguali e pesa le azioni, la misericordia insiste sulla diseguaglianza, e valuta le persone». Diversi, perdono e giudizio sono tuttavia «due aspetti della stessa cosa. Ogni giudizio è aperto al perdono».


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