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Tfr: Inas, ecco cosa cambia per i lavoratori

Una nota esplicativa dell'Inas-Cisl

di Redazione

Il disegno di legge sulla Finanziaria 2006 prevede l?anticipazione al 1° gennaio 2007 dell?entrata in vigore del d.lgs. 252/05, che disciplina il conferimento del trattamento di fine rapporto alle forme pensionistiche complementari. La stessa norma stabilisce, inoltre, ed è un dato nuovo rispetto alla legge 252/05, che i datori di lavoro dovranno versare su un conto corrente (appositamente creato presso la Tesoreria dello Stato e gestito dall?Inps) il 50% del trattamento di fine rapporto maturando, che i lavoratori decideranno di non destinare alla previdenza complementare e di lasciare, quindi, presso l?azienda. L’Inas, il patronato della Cisl, spiega in una nota sintetica i principali cambiamenti per i lavoartori derivanti dall’accordo sul tfr firmato il 23 ottobre da Governo e parti sociali.

“Tale decisione – si legge nella nota – presa dal Governo autonomamente ha, ovviamente, determinato consistenti reazioni da parte delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro che hanno portato, il 23 ottobre 2006, alla firma di un accordo tra Cisl, Cgil, Uil, Governo e Confindustria. In tale accordo, viene ribadito l?anticipo al 1° gennaio 2007 dell?entrata in vigore delle norme contenute nel d.lgs. 252/05, comprese le misure già previste dalla legge al fine di compensare le aziende per le perdite, derivanti dalla destinazione del Tfr maturando alle forme pensionistiche complementari o al fondo statale per l?erogazione del Tfr gestito dall?Inps.

Pertanto, i sei mesi durante i quali i lavoratori dovranno scegliere come utilizzare il proprio trattamento di fine rapporto maturando (cioè, se destinarlo ad una forma di previdenza complementare o lasciarlo in azienda) saranno, appunto, quelli compresi tra il 1° gennaio ed il 30 giugno 2007.
Su richiesta della Cisl, il Governo si è impegnato a rivedere, entro il 2007, la tassazione per la previdenza complementare, con l?obiettivo di adeguarla a quella già esistente nella maggior parte dei Paesi dell?Unione Europea e renderla, quindi, più conveniente per i lavoratori aderenti.

L?accordo prevede, inoltre, che l?onere di versare il Tfr maturando non destinato alla previdenza complementare al fondo gestito dall?Inps ricada, a decorrere dal 1° gennaio 2007, soltanto sulle imprese con almeno 50 dipendenti.
Diversamente, però, da quanto previsto nell?art. 84 della legge finanziaria, al suddetto Fondo Inps sarà versato tutto il Trf maturando e non soltanto una quota pari al 50%. Questa disposizione sarà, comunque, riesaminata dal Governo nel 2008.
Infine, vengono confermati tutti i diritti dei lavoratori, attualmente previsti da leggi ed accordi collettivi, in materia di rivalutazione, liquidazione ed anticipazione del Tfr”.

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