Welfare

Effetto indulto in Toscana. Cala la popolazione carceraria

A breve operativo un progetto di reinserimento sociale in accordo con enti locali e associazioni, di Federico Taverniti

di Redazione

Scende in modo sensibile il numero dei detenuti in Toscana in seguito all’indulto varato dal governo a fine luglio. In totale, alla fine del mese di agosto, sono uscite dagli istituti toscani circa 1.500 persone. La popolazione carceraria si attesterebbe sulle 2.500 unità; nel carcere fiorentino di Sollicciano, l?istituto più importante, si è passati dai quasi mille detenuti di fine luglio a circa la metà a fine agosto. Disinformazione «Ma i problemi che affliggono il sistema carcerario italiano», ha spiegato l?assessore regionale alle Politiche sociali, Gianni Salvatori, rischiano di riproporsi in tempi brevi se il governo nazionale non prenderà decisioni importanti su alcune leggi tuttora in vigore approvate dal precedente esecutivo». Qualsiasi riferimento soprattutto alla legge sull?immigrazione, la famigerata Bossi-Fini, non è puramente casuale. «Una legge», ha proseguito l?assessore, «che era stata sbandierata come il rimedio al fenomeno della clandestinità nel nostro paese e che invece non ha fatto altro che istigarla ed incentivarla. Mi sorprendono soprattutto alcune dichiarazioni provenienti da esponenti del centrodestra, secondo le quali grazie all?indulto sarebbero stati rimessi in circolazione migliaia di malviventi, prontamente rientrati in carcere per aver commesso nuovi reati. Questa è disinformazione, tentativo di creare disagio nella popolazione. I casi in questione, in Toscana e a livello nazionale, sono pochissimi ». La quasi totalità dei rientri hanno riguardato persone non in regola con il permesso di soggiorno e per le quali, in base alla Bossi-Fini, si è configurato un nuovo reato derivante dalla violazione del provvedimento di espulsione emanato nei loro confronti. «Questo dato», aggiunge Salvatori, «dimostra l?inadeguatezza della legge e la necessità di riformularla». Provvedimenti In Toscana, secondo i dati forniti dal Provveditorato regionale dell?amministrazione penitenziaria, sarebbero circa 1.500 le persone che hanno lasciato il carcere grazie all?indulto, di cui 1.370 con sentenza definitiva. Il numero maggiore spetta a Sollicciano: 475 dei quali 113 con revoca di custodia cautelare. I rientri riconducibili a reati commessi dopo la scarcerazione sono una quindicina. «Dare la colpa all?indulto per i rientri in carcere significa negare la realtà», prosegue l?assessore. «Ripeto, se la percentuale di detenuti stranieri nelle carceri toscane è così alta, la ragione è da ricercare nella Bossi-Fini. L?unica ?falla? del provvedimento semmai è riconducibile alla mancanza di predisposizione di una rete di protezione sociale per le persone scarcerate. Ma su questo stiamo lavorando ed entro breve con enti locali, servizi sociali e associazioni individueremo le misure più idonee per consentire alle persone uscite di poter vivere in modo dignitoso». «Alla Bossi-Fini, ha quindi concluso Salvadori, «dobbiamo aggiungere altre due leggi approvate dal governo Berlusconi: la Fini-Giovanardi sulla droga e la Cirielli. Due leggi che hanno aumentato ulteriormente la popolazione carceraria andando a colpire soprattutto persone alle prese con problemi di tossicodipendenza, alcool o con disagio psichico o psichiatrico, incrementando le file della cosiddetta ?detenzione sociale?. Per queste persone occorrono altre politiche, altri tipi di intervento. Non si può pensare di risolvere situazioni così delicate ricorrendo al carcere«.


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