Welfare

Opg, riparte dalla Toscana il percorso della riforma

A Montelupo Fiorentino convegno nazionale sul diritto alla salute delle persone detenute. Di Federico Taverniti

di Redazione

Riforma degli Ospedali psichiatrici giudiziari, individuazione di proposte concrete che consentano il definitivo superamento di queste strutture, riapertura di un confronto serio a livello nazionale. Sono stati questi i punti principali all?ordine del giorno del convegno nazionale Diritto alla salute delle persone detenute. Superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Ruolo delle Regioni che si è tenuto a Montelupo Fiorentino a fine settembre, presso il Salone Granducale della Villa Medicea dell?Ambrogiana che ospita l?Opg. L?incontro, al quale hanno partecipato oltre 300 persone provenienti da tutta Italia, è stato promosso dal Forum nazionale per il diritto alla salute in carcere, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Firenze e dal Comune di Montelupo Fiorentino. Immediatamente dopo la 180, e in coerenza con essa, sono state avanzate varie proposte di legge per la chiusura degli Opg che però non sono mai state formalizzate. Come conseguenza gli ospedali psichiatrici giudiziari sono rimasti in tutti questi anni in una sorta di limbo, cristallizzati in norme e assetti che sempre più sono in contraddizione con i principi della Costituzione e sempre di più stridono rispetto all?evoluzione del diritto e delle scienze sociali. Attualmente gli Opg in Italia sono 5 e ospitano 1.237 persone le quali, come denunciano gli stessi operatori, si trovano in una situazione sempre più insostenibile e in contraddizione con il principio della cura dei malati di mente. «Riprendiamo qui, dall?Opg di Montelupo, un percorso che proprio la Toscana ha avviato neppure un anno fa, nel dicembre 2005, con l?approvazione della legge n.64 che assegna al Servizio sanitario regionale il compito di tutelare il diritto alla salute delle persone detenute », ha spiegato l?assessore alle Politiche sociali, Gianni Salvatori. «Dopo l?approvazione della legge 180 ci sono state varie proposte di legge per la chiusura di queste strutture, ma non si è mai giunti a qualcosa di concreto. Con la nostra legge è stata avviata una nuova fase che però necessita di un sostegno a livello generale, da parte di tutto il paese?. Le proposte Dal convegno sono emerse alcune proposte interessanti, come quella elaborata dal Forum nazionale, illustrata dal presidente della Fondazione Michelucci, Alessandro Margara, . il quale ha sottolineato che «muovendosi entro i parametri fissati dall?attuale legislatura, è possibile sostituire gli Opg con una rete di piccole strutture da realizzare in ogni regione, con diversa intensità della misura di custodia. In sostanza si prevede una maggiore delocalizzazione delle strutture eduna partecipazione importante delle aziende sanitarie nella loro gestione». Luigi Manconi, sottosegretario alla Giustizia, ha fatto notare che «il progetto corrisponde a una politica delle pene intelligente e razionale per cui la reclusione è la soluzione ultima per gli internati che rappresentano una minaccia per la società. La proposta presentata oggi è pragmatica, cerca una soluzione partendo dallo stato di fatto, ma è fondamentale chiedersi se gli Opg devono continuare ad esistere. I tempi di realizzazione del progetto non sono brevi e in attesa che la proposta diventi operativa è necessario che le strutture superino se stesse ed avviino percorsi virtuosi e progetti di reinserimento sociale. Detto questo è urgente che le istituzioni, e in particolare la Commissione per la riforma del codice penale, si mettano a lavoro».


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