Mondo

Il caso report. Diritto di replica? Forse

La Gabnelli risponde alle accuse delle associazioni messe nel mirino dall’inchiesta. E ammette: "Potrà essere utile tornare sull’argomento"

di Giuseppe Frangi

Milena Gabanelli è una professionista libera e grintosa. Difficile non riconoscerle bravura e coraggio nel fare informazione. Le abbiamo chiesto di rispondere alle domande che molte associazioni si sono poste dopo la trasmissione. Correttamente lo ha fatto, pur restando evasiva (l?affermazione di Mantica è un?insinuazione gravissima per la fonte da cui viene), secondo noi su alcuni punti. Ma non è di questo che ci rammarichiamo. Ci rammarichiamo invece di quel sottile cinismo che pervade le sue risposte e che ha dettato la scelta editoriale di fare il tiro al bersaglio su un mondo, che sarà certamente pieno di pecche, ma che ha il merito di essersi fatto carico negli ultimi decenni di situazioni tragiche dimenticate da tutti. Un accanimento come quello della Gabanelli e della sua squadra nei confronti delle ong è decisamente degno di miglior causa. Per quello scopo basta e avanza il giornalismo stile Libero o Giornale. E lo scandalo di un affitto troppo caro o di uno stipendio troppo alto, suona come poca cosa davanti al vero scandalo di una riforma, quella sulla cooperazione, mai varata, e di un impegno preso davanti all?Onu e mai rispettato (lo 0,70 % del Pil da destinare allo sviluppo). C?è una logica giacobina in tutto questo. Un?idea astratta di correttezza e di deontologia professionale, che non solo non condividiamo ma che contesteremo con tutte le energie che abbiamo. L?inchiesta di Report ha provocato un calo nelle donazioni spontanee alla Caritas, immediatamente registrato da tutti gli uffici. Il che significa che alcune operazioni di solidarietà dovranno essere messe in stand by. Abbiamo una concezione dell?essere giornalista per cui questa notizia è molto più grave di tutte quelle (vere o no) divulgate da Report. Giuseppe Frangi Vita: «è stato stroncato tutto il nostro lavoro di anni», ha detto a Vita monsignor Giorgio Biguzzi. Come lui in tanti hanno accusato la puntata Report di semplificazioni e di tendenziosità. Lei è disposta a dare loro un diritto di replica? Milena Gabanelli: Monsignor Biguzzi è stato intervistato nella puntata in questione. Si contestavano 3 punti: l?affitto di una stanza di 12 mq a 400 dollari al mese. Le gare d?appalto per realizzare le strutture. La proprietà delle strutture. Su questi punti monsignor Biguzzi ha fatto le sue precisazioni. Lo stesso vale per le altre organizzazioni di cui si è parlato. Potrà essere utile ritornare sull?argomento, data la complessità. Per quel che riguarda il diritto di replica, dovrei prima capire dove sono state dette delle bugie. Vita: Non le sembra di entrare nel coro dei tanti che in questi mesi sparano sulla solidarietà e dipingono chi vi si dedica come approfittatori? Gabanelli: La mia storia personale smentisce questo, e anche quella di Giorgio Fornoni, amico personale di Biguzzi e altri presenti nell?inchiesta. La domanda da porsi è: è vero che il sistema delle emergenze è pieno di contraddizioni? è vero che l?umanitario che fa parte di quel sistema agisce con gli stessi criteri dell?industria? è vero che la stampa ha un ruolo fondamentale nel determinare i luoghi su cui focalizzare la raccolta fondi? è vero che guerra e umanitario stanno entrando a far parte di un unico sistema di pianificazione? Se tutto questo è vero, è bene cominciare a parlarne. Se tutto questo non è vero… allora abbiamo sbagliato. Vorrei però precisare che dei lati positivi di tutte le organizzazioni umanitarie si parla spesso, e che RaiTre ha dedicato loro una intera serie (C?era una volta). Penso che si possa anche muovere una libera critica… peraltro senza nessuna cattiveria e certamente la più sofferta sul piano personale. Vita: Report ha raccolto una dichiarazione del senatore Mantica, sottosegretario agli Esteri, in cui si lanciano accuse generiche di spionaggio al servizio di potenze straniere da parte dei cooperanti. Un?insinuazione di grandissima gravità. Non sarebbe stato più corretto chiedergliene ragione? E non sarebbe stato più corretto dare un diritto di difesa a chi si è trovato investito da un?accusa simile? Gabanelli: Personalmente credo che non abbia detto una novità. Due anni fa ho ricostruito una vecchia storia che aveva coinvolto la Cia in Laos. In quell?occasione i protagonisti (il capo missione) mi raccontarono che agivano sotto copertura di una ong. Lei dice «sarebbe stato corretto dare diritto di difesa», ma a chi? A quale delle 300 ong presenti in Africa? O avremmo dovuto chiederlo al MI5 o al Deuxième bureau? Vita: Molte di quelle associazioni che lo scorso anno hanno firmato un appello per una messa in onda di Report in prima serata ora dicono con un po? di amarezza: ecco, anche Milena Gabanelli deve pagare il fio al centrodestra. Cosa dice loro? Gabanelli: Non capisco cosa c?entra il centrodestra su questa puntata. Vorrei rivolgere io una domanda: cosa significa essere intellettualmente onesti? Per noi significa sollevare il velo anche su argomenti molto impopolari. Questo era uno di quelli. Ce ne assumiamo tutti gli oneri.


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