Volontariato

Milano, quel barbiere che rade sottoterra

Silvia Morara e Alessandro Tosatto: i segreti della metropoli

di Emanuela Citterio

Il tempo di Milano è quello del lavoro, del mattino, della convivenza, del viaggio, quello religioso, della finanza, dell?happy hour. La grande Milano con il cuore in mano ospita le boutique e i negozi di kebab, ha un volto veloce ma sa mostrarne anche un altro, fuori dal tempo, a chi ha la pazienza di fermarsi. Milano XXI secolo è un viaggio in 120 immagini frutto di un reportage durato tre mesi e oltre tremila scatti, opera dei fotoreporter Alessandro Tosatto, Silvia Morara e Walter Ricardo Francone. Un viaggio diventato mostra (fino al 10 novembre al Centro culturale di Milano) e libro fotografico, che ripercorriamo con due degli autori. Vita: Il posto meno milanese che ha fotografato? Silvia Morara: Uno dei luoghi più fantastici e surreali di Milano, di cui sapevo l?esistenza ma che non mi ero mai fermata a guardare, è l?ex diurno di Porta Venezia, il negozio di barbiere che si trova sotto piazza Oberdan, a cui si accede scendendo le scale della metropolitana. È un luogo che fu splendido, le foto rappresentano com?era a inizio secolo: c?erano parrucchiere, manicure, pedicure, un guardaroba e il tutto era collegato a un albergo sopra la strada, con velluti, ori, specchi. Alle pareti le foto testimoniano questo passato splendente. Ora è un luogo abbandonato in cui è rimasta solo la piccola bottega di barbiere del signor Carmelo Aiello, pugliese di nascita ma da sempre a Milano, che continua da solo a portare avanti, in un odore di muffa infinito, questa attività con pochi e sparuti clienti. La dimensione è quella di un piccolo paese abbandonato del Sud Italia piuttosto che il centro di Milano. Però è Milano. Vita: Come nasce il viaggio fotografico? Alessandro Tosatto: Abbiamo seguito un percorso temporale: il mattino, la città che si sveglia, il lavoro, la famiglia; il pomeriggio di nonni e nipoti al parco; l?happy hour serale. C?è la Milano della moda, quella della finanza, quella che finisce sui giornali ma anche la Milano vissuta da tutti i cittadini, dai pendolari, dagli abitanti acquisiti. Ci sono botteghe che raccontano la vecchia Milano che continua a persistere, le vetrine scintillanti del centro e i negozi di kebab: la coesistenza del vecchio e del nuovo e di diversi modi di vivere. Mi ha sorpreso soprattutto come la luce cambi il volto di questa città. Vita: L?immagine a cui è più affezionata? Morara: In zona Navigli San Gottardo, un ragazzo e una ragazza latinoamericani che ballano in mezzo al traffico dell?incrocio davanti a un chiosco che vende panini. L?ho scattata per caso, verso le otto di sera passando con il cavalletto in spalla. Ogni volta che la riguardo il suo messaggio mi colpisce: sono in questa città che non è la mia ma la vivo comunque, con i miei tempi e i miei ritmi diversi da quelli imposti durante la giornata. Gli altri corrano pure in macchina, adesso io ho staccato e ballo qui davanti al chiosco. Vita: Un volto della città inedito? Tosatto: La chiesa ortodossa in via San Gregorio. La spiritualità di Milano è molto difficile da affrontare e raccontare in poche immagini, ma c?è ed è anche molto forte, al di là delle icone classiche e dalle vie del centro. Entri in questo posto che per quanto bello è piccolo, angusto, freddo, e non sei più a Milano. Sembra piuttosto di essere in qualche Paese dell?Est, con tutte le scritte in cirillico e un?iconografia diversa da quella a cui siamo abituati. È uno dei luoghi in cui scopri una religiosità della città che ha volti diversi, modi diversi di festeggiare la domenica. Un?altra esperienza interessante è stata seguire una processione dedicata a Santa Rita, lontano dal centro. Con la statua della santa portata dal trattore, il prete che passando dalle vie diceva il nome dei malati, gli automobilisti dietro in fila che non suonavano, non si arrabbiavano. Chi sono Silvia Morara è nata a Bologna nel 1971. Collabora con diverse agenzie. Ha realizzato numerosi reportage in Africa e in Asia. Alessandro Tosatto è nato a Piombino Dese (Pd) nel 1969. Si è formato alla Civica scuola di fotografia di Milano. Attualmente è nello staff dell?agenzia Contrasto. Ha seguito i fronti caldi del nuovo millennio, dall?Iraq alla Palestina.


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