Non profit

ONG, il bicchiere è mezzo pieno o vuoto?

Troppo drastici sul capitolo Cooperazione allo sviluppo in Finanziaria?

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, forse siete stati troppo drastici sul capitolo Cooperazione allo sviluppo in Finanziaria. «In Finanziaria abbiamo fatto il minimo per gli aiuti allo sviluppo», ha dichiarato la viceministra degli Esteri, Patrizia Sentinelli, commentando il passaggio dai 380 milioni del 2006 ai circa 600 previsti nella Finanziaria 2007 approvata dal Consiglio del ministri. In verità, si tratta di un incremento che porta la quota del Pil italiano destinato alle iniziative di lotta alla povertà verso lo 0,15%, ben lontano dunque dallo 0,33% che l?Unione aveva promesso in campagna elettorale. Un ?segnale politico?dunque, ancor prima che finanziario. Oggi il governo manda a dire che il trend è stato invertito e questo, ancorché decisamente insufficiente per onorare gli impegni internazionali del Paese, è almeno un inizio. Resta la preoccupazione di non vedere nelle tabelle della Finanziaria nessuna indicazione in ordine al come si procederà in futuro verso lo 0,33% e neanche sul come verranno calcolate queste cifre, se ad esempio si ricorrerà ancora alla sciagurata manovra di inserire tra i fondi per la cooperazione quelli delle cancellazione del debito. Nell?orizzonte delle azioni possibili e doverose del governo restano però anche altre cose da fare, e fare subito, affinché il segnale, non venga risucchiato dalle logiche del risparmio ad ogni costo. In particolare è necessario onorare il pagamento della quota destinata al fondo per la lotta all?Aids, circa 150 milioni di fondi aggiuntivi, come pure è imperativo che la macchina della cooperazione, bloccata da anni da una legge che risale alla guerra fredda (la 49/87), possa ripartire. Ci aspettiamo dunque una tavolo di consultazione tra governo e società civile affinché questa necessaria riforma veda la più ampia e qualificata partecipazione. Ultima avvertenza: che questi, pochi, fondi vengano gestiti in coerenza con le priorità della cooperazione allo sviluppo, per essere chiari in nessun modo per missioni umanitarie gestite dai militari. Raffaele K. Salinari, presidente Terre des Hommes International Carissimo Salinari, lo scorso 29 settembre le 163 ong riunite in assemblea avevano licenziato un documento in cui si chiedevano tre cose al governo: lo stanziamento di mille milioni di euro per il ?fondo a dono? nella Finanziaria 2007; l?assicurazione che il 10% di quei fondi fossero destinati ai progetti delle ong; l?impegno a schedulare gli impegni per raggiungere lo 0,33% del Pil per la cooperazione allo sviluppo nei prossimi tre anni. Ora il governo ha detto no su tutti e tre i fronti: ha stanziato 600 milioni invece di mille, non ha specificato nulla riguardo alla quota destinata alle ong e, ciò che è più grave, per gli anni 2008 e 2009 viene indicata, nella tabella C allegata alla Finanziaria, una quota fissa di 600 milioni senza nessun incremento. L?inversione di tendenza che lei sottolinea non serve del resto neppure a smuovere l?Italia dall?ultimo posto tra i Paesi donatori dell?area Ocse. Caro Salinari, io non odo neppure il ?segnale politico? tanto è afono. Firmi intanto l?appello su www.vita.it/africa.


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