Mondo

Il giallo della marcia che non c’

Niente Perugia-Assisi, quest’anno. Formalmente è tutto corretto, però ci sono divisioni all’interno del movimento per la pace.

di Gabriella Meroni

Che fine ha fatto la Marcia per la pace di Assisi? Sono stati in tanti a chiederselo in questo ottobre, periodo in cui tradizionalmente migliaia di manifestanti erano in cammino tra gli ulivi umbri. Una domanda alimentata da una buona dose di confusione (e divisione) negli ambienti del pacifismo e approdata clamorosamente il 7 ottobre alla prima pagina del manifesto, che scriveva: «La marcia Perugia-Assisi, prevista per domani, semplicemente non c?è più. Per favore, chi l?ha vista?». Nel resto dell?articolo, un sospetto: che quel corteo fosse irrinunciabile in epoca berlusconiana, contro le guerre decise dal governo di destra, ma sia stato invece dichiarato superfluo ora che è la sinistra a deciderle, le guerre. L?8 ottobre l?Unità riprende il tema: «Pacifisti divisi, salta la Perugia-Assisi». Ma che succede? E che c?è dietro il ?giallo? della marcia scomparsa Innanzitutto è da dire che quest?anno la Perugia-Assisi non doveva esserci, visto che la marcia è sempre stata biennale: l?ultima è dell?11 settembre 2005 e la prossima sarà nel 2007. Tuttavia sono state spesso organizzate marce straordinarie, in presenza di eventi eccezionali (nel 1999 per il Kosovo e nel 2002 per l?Afghanistan), e il Libano poteva ben giustificare un?eccezione alla regola. Forse, visto il coinvolgimento dell?Italia, doveva giustificarla. Dopo il precipitare degli eventi in Medio Oriente, comunque, la Tavola della pace convoca una manifestazione ad Assisi il 26 agosto, che si rivela però un flop (poco più di un migliaio di persone). Gli organizzatori si giustificano parlando della calura estiva, del disimpegno agostano, della fretta di ?esserci? in ogni caso. E promettono di tornare, questa volta in forze, l?8 ottobre. Con una marcia straordinaria? «Assolutamente no», smentisce Grazia Bellini, coordinatrice della Tavola. «L?ipotesi di convocarla è circolata, ma poi è stata accantonata». Motivo? «Mancanza di tempo. E la preferenza per un momento di riflessione. La vera manifestazione per il Medio Oriente la faremo il 18 novembre a Milano», annuncia. Qualcosa indica che per il movimento pacifista la decisione non dev?essere stata indolore. I piatti sono volati, per esempio, tra Gino Strada, fondatore di Emergency e tra i più fervidi animatori di tutte le ultime Perugia-Assisi, e Flavio Lotti della Tavola della pace. Tra loro lo strappo è datato proprio 26 agosto, giorno della manifestazione per il Medio Oriente, aperta da uno striscione con «Forza Onu» e chiuso con il discorso di Lotti che sosteneva la missione in Libano dell?Italia «per promuovere una cultura della pace». Gino Strada, che del resto ad Assisi non si era fatto vedere, non ci sta e in polemica con gli organizzatori scrive che la manifestazione «è stata messa in piedi per essere usata politicamente», cioè per sostenere il governo. Da quel momento sbatte la porta in faccia alla Tavola della pace, tanto è vero che è lo stesso Flavio Lotti ad ammettere che il chirurgo milanese «sfugge al confronto». Schierati al fianco di Strada per di più ci sarebbero Alex Zanotelli e don Vitaliano della Sala, altre ?stelle? del firmamento pacifista italiano, che oggi si ritrova così diviso e frammentato. Un magro risultato davvero. E pensare che non ci era riuscito nemmeno Silvio…


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