Welfare

Dopo la clemeza, più sicurezza per i cittadini

Parla Giuliano Pisapia, consulente del ministero. È soddisfatto l'avvocato da sempre sostenitore dell'indulto.

di Redazione

È soddisfatto Giuliano Pisapia, avvocato, ex parlamentare in quota Prc, da sempre sostenitore dell?indulto e attualmente alla guida della commissione governativa per la riforma dell?ordinamento penale: «Non chiamatemi buonista, però». Vita: Gran parte dell?opinione pubblica non ha ancora deglutito il boccone? Giuliano Pisapia: Se l?obiettivo era la sicurezza, direi che lo abbiamo centrato. Il crollo della recidiva e la riduzione di oltre 20mila ingressi in carcere fra luglio e settembre sono due indicatori indiscutibili. Meno reati, più sicurezza. Vita: Fino ad ora gli indulti hanno esaurito gli effetti benefici sul sistema in appena 24 mesi. Cosa è cambiato? Pisapia: Fino al 1990 tutti sapevano che due anni dopo ci sarebbe stato un nuovo provvedimento di clemenza. Il che cancellava quell?efficacia deterrente che incide positivamente sulla recidiva. Oggi non è così. La legge prevede un quorum dei due terzi, molto difficile da ottenere. Passeranno tanti anni prima di vedere un altro indulto. In più abbiamo introdotto la revoca del provvedimento in caso di commissione di un reato nei cinque anni successivi. Infine ricordo che gli istituti dell?indulto e dell?amnistia sono previsti dalla Costituzione proprio per situazioni di eccezionale gravità come quelle che nell?estate scorsa si riscontravano nei nostri penitenziari. Vita: Tutto bene, quindi? Pisapia: Non accompagnare l?indulto con un?amnistia sui reati minori è stato un errore. Adesso ci ritroviamo con i tribunali ingolfati e i magistrati costretti a celebrare processi che finiranno in prescrizione o la cui pena sarà condonata. Gli stessi magistrati che invece potrebbero occuparsi dei processi per i reati più gravi.


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