Politica

Aborti in calo nel 2005

Lo dice la relazione sull'attuazione della legge 194, presentata dal ministro della Salute Livia Turco al Parlamento. Scettiche le associazioni cattoliche

di Redazione

Aborti in calo del 6,2% in Italia nel 2005 rispetto al 2004. Lo scorso anno sono state 129.588 le interruzioni volontarie di gravidanza. La diminuzione e’ del 44,8% rispetto al 1982, l’anno in cui si e’ registrato il piu’ alto ricorso a questo intervento nel nostro Paese (234.801 casi). Lo dimostra la relazione sull’attuazione della legge 194, presentata dal ministro della Salute Livia Turco al Parlamento con i dati preliminari per il 2005 e quelli definitivi per il 2004. Ad abortire sono soprattutto le straniere, come conferma la relazione. Nel 2004 gli interventi effettuati da donne con cittadinanza estera hanno rappresentato il 27,2% del totale (138.123) delle Ivg, mentre nel 1998 non si superava il 10,1%. La riduzione osservata – sottolinea il ministero – conferma che l’aborto non e’ una scelta di elezione, ma un’ultima ratio. Il calo e’ stato piu’ rapido fra le donne istruite, occupate e coniugate, ”a dimostrare l’aumentata capacita’ e consapevolezza delle donne e delle coppie nell’adozione di metodi per la procreazione responsabile. Fondamentale a questo scopo l’attivita’ di informazione e di ascolto svolta dai consultori familiari che, come previsto dal Progetto obiettivo materno infantile, saranno potenziati”. Il calo degli aborti nel 2005 rispetto al 2004 e’ stato del 9,3% nelle isole, del 6,9% nel Sud, del 6,3% al Nord e del 3,8% nell’Italia centrale. «Il ministro rileva una presunta riduzione del numero di Interruzioni di gravidanza» commentano i presidenti delle associazioni Forum delle associazioni familiari, Associazione Scienza&vita e Movimento per la vita (rispettivamente Giovanni Giacobbe, Maria Luisa Di Pietro e Carlo Casini) «ma non possiamo tacere alcune perplessità in materia. Intanto stiamo parlando comunque di numeri agghiaccianti: ogni anno è come se sparisse un capoluogo di provincia grande come Rimini o Ferrara. E c?è poi da chiedersi quanto sia reale questa presunta diminuzione. Anche senza tirare in ballo artifici statistici, come la differenza ormai strutturale tra dati provvisori e dati definitivi, il computo degli aborti sconta la mancanza di elementi importanti quali la cosiddetta contraccezione di emergenza che altro non è se non un aborto precocissimo o l?aborto fai-da-te con il Cytotec. Considerando anche questi valori, il numero salirebbe notevolmente fin quasi a raddoppiarsi. E c?è poi da considerare il progressivo contrarsi della popolazione femminile in età feconda.


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