Cultura

Ue: Frattini, le donne musulmane si sentano prima di tutto europee

Lo ha detto il commissario europeo in un'intervista a Repubblica

di Redazione

«Assimilazione e multiculturalismo hanno fallito entrambi. Ora il nostro lavoro parte con questa premessa: puntiamo sull’integrazione concordata in cui chi rappresenta le diverse comunità concerta le linee e stabilisce i punti che non possono essere valicati». Così il commissario europeo Franco Frattini intervistato oggi da Repubblica interviene sulle delicate questioni dell’integrazione dei musulmani in Europa. Nel corso dell’intervista, Frattini torna anche sul caso sollevato dall’ex ministro inglese Jack Straw, che nei giorni scorsi aveva auspicato che le donne musulmane che risiedono in Gran Bretagna si sentissero libere di togliersi il velo. «Su questo punto vorrei una presa di posizione da parte delle donne islamiche. Vorrei sentire le donne musulmane affermare di sentirsi innanzitutto europee. Credo ce ne siano moltissime che, ad esempio, si considerano prima italiane e poi islamiche. Sono queste le donne che vorrei sentir parlare. D’altronde come si può parlare di integrazione se poi si vuole segregare la donna?». «Possiamo garantire il rispetto delle tradizioni delle comunità musulmane solo se queste non sono in contrasto con alcune regole di base, anche quelle non scritte». Regole non scritte. E se invece le scrivessimo come hanno fatto in Francia proibendo il velo?, chiede il giornalista. Risposta: «Sinceramente per legge avrei difficoltà a farlo, sennò domani dovrei accettarne una che impone la lunghezza delle minigonne». In questi giorni il commissario europeo è impegnato nel Forum europeo dell’integrazione che è iniziato venerdì a Rotterdam, in Olanda, e che tra le altre città toccherà anche Milano.

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