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Corte UE: l’Irap? E’ legittima

Via libera della Corte di Giustizia Ue all'Irap, per la corte l'Imposta regionale sulle attivita' produttive e' compatibile con il diritto comunitario e con le sesta direttiva Ue.

di Redazione

Via libera della Corte di Giustizia Ue all’Irap, per la corte l’Imposta regionale sulle attivita’ produttive e’ compatibile con il diritto comunitario e con le sesta direttiva Ue. La Corte si e’ pronunciata dopo un lungo procedimento che ha visto la Banca Popolare di Cremona presentare ricorso (2003) contro l’imposta in quanto, a detta del ricorrente, duplicava l’Iva e quindi era in contrasto con la sesta direttiva Ue. La Commissione Ue aveva sostenuto la tesi del ricorrente. Sono poi arrivate le conclusioni degli Avocati Gnerali della Ue che hanno ritenuto che l’Irap avesse caratteristiche di illegittimita’ comunitaria chiedendo alla Corte di pronunciarsi in tal senso. Ma questa volta al contrario di quanto e’ tradizione della corte del Lussemburgo che, nel 90% dei casi, tende ad accogliere le tesi dell’Avvocatuta Generale, la sentenza ribalta le raccomandazioni dell’Avvocatura. La Corte scrive che l’Iva ”si applica in modo generale alle operazioni sui beni e i servizi e si applica in maniera proporzianale”, mentre l’Irap ”e’ calcolata in primo luogo sul valore netto della produzione dell’ impresa nel territorio di una regione, nel corso di un determinato periodo”. ”In sintesi, l’Irap si distingue dall’Iva in quanto non e’ proporzionale al prezzo dei beni o dei servizi forniti e non e’ strutturata in modo da essere posta a carico del consumatore finale nel modo tipico dell’Iva”. ”Ne deriva che un prelievo fiscale con le caratteristiche dell’Irap e’ compatibile con la sesta direttiva”, conclude la Corte. Scampato dunque il pericolo di un buco annuale nelle casse dello Stato di almeno 30 miliardi di euro.


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