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Finanziaria 2007: ecco il testo presentato questa sera

Arrivera' domani sul tavolo del Cdm, dopo un'ultima notte di lavoro, la Finanziaria 2007. Una manovra da 30 mld, di cui 15 per riportare il rapporto deficit/pil entro il 2,8% nel 2007 e 15 per lo sv

di Redazione

Arrivera’ domani sul tavolo del Cdm, dopo un’ultima notte di lavoro, la Finanziaria 2007. Una manovra da 30 mld, di cui 15 per riportare il rapporto deficit/pil entro il 2,8% nel 2007 e 15 per lo sviluppo. Nel mix di tagli e maggiori entrate, spicca la riorganizzazione dell’Irpef, che punta ad alleggerire il prelievo sui redditi bassi inasprendo quello sopra i 70.000 euro. Il tutto, accompagnato da un forte incremento degli assegni familiari, delle detrazioni per i figli a carico e dall’aumento della no tax area per i pensionati e i lavoratori dipendenti. Il taglio del cuneo fiscale sara’ diluito in due tranche. Il capitolo previdenza vedra’ la chiusura di una finestra, l’aumento dei contributi per gli autonomi e i parasubordinati e la partenza dal prossimo anno della riforma del tfr, mentre il riordino complessivo sara’ affidato ad una delega e al confronto con le parti sociali.Per il rilancio del Sud arrivano il credito d’imposta e la costituzione di piccole zone franche per l’insediamento delle Pmi. La Finanziaria firmata Padoa-Schioppa si colora anche di verde nelle misure che introducono incentivi per l’istallazione di pannelli solari, l’esenzione dal pagamento del bollo per le auto euro 4 e la tassa sui Suv. Prevista anche una sforbiciata per i trasferimenti agli enti locali e alle regioni, una cura dimagrante per la Pa e ticket per pronto soccorso e diagnostica. Ecco in sintesi le misure che stanno prendendo forma nella Finanziaria: CUNEO FISCALE: il taglio verra’ spalmato in due tempi. Anziche’ partire dal prossimo primo gennaio nella misura di 5 punti, come piu’ volte indicato dal premier Romano Prodi, si il taglio sara’ attuato in due tranche. La misura avra’ nel complesso un costo di poco inferiore ai 9 mld. Con tutta probabilita’ da gennaio partira’ una prima riduzione di 2,5 punti e a partire da luglio il restante 2,5%. Il 60% del beneficio andra’ alle imprese e il 40% ai lavoratori. Il taglio privilegera’ il lavoro a tempo indeterminato. Lo sgravio ai lavoratori andra’ attraverso la restituzione del fiscal drag all’interno del riordiono dell’Irpef, mentre per le imperse si agira’ escludendo dalla base imponibile Irap il costo del lavoro. IRPEF: arriva un profondo restyling che avra’ come punto fermo un abbassamento significativo del prelievo per i redditi fino a 35.000-40.000 euro. Il risultato sara’ ottenuto intervenendo soprattutto sul meccanismo delle deduzioni e detrazioni, rimodulando gli scaglioni di reddito e allargando la no tax area per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Si passera’ rispettivamente dagli attuali 7.500 e 7.000 a 8.000 e 7.500. Si capovolge la logica alla base dei due moduli targati Tremonti che aveva trasformato le detrazioni in deduzioni e si torna al vecchio sistema. Il ritorno alle detrazioni sara’ accompagnato da un incremento consistente degli importi per i famigliari a carico, determinando cosi quell’alleggerimento del prelievo a favore dei nuclei piu’ numerosi e dei nuclei monoreddito. La detrazione per il coniuge a carico e per ogni figlio dovrebbe aggirarsi intorno a 1.000 euro per i redditi bassi per poi decrescere col crescere del reddito. Sempre a favore della famiglia e’ previsto un significativo incremento degli assegni familiari per i redditi piu’ bassi. L’ipotesi e’ di prevedere un assegno di 1.400 euro per ogni figlio. L’importo anche in questo caso decresce col cresere del reddito. Per contro l’aliquota Irpef del 43% potrebbe partire da 70.000 euro anziche’ gli attuali 100.000 euro. VISCO SUD: per il mezzogiorno torna la cosiddetta Visco-sud. In pratica, per le imprese che effettuano nuovi investimenti nelle aree territoriali ‘Obiettivo1′ viene istituito un credito d’imposta entro la misura massima consentita nel rispetto dei criteri e dei limiti di intensita’ di aiuto stabiliti dalla Commissione europea per gli aiuti di carattere regionale. Per il sud arriveranno circa 1 mld di finanziamenti aggiuntivi portando la dote complessiva nel 2007 a 1,5 mld. PENSIONI: in vista della riforma strutturale, che sara’ attuata con la legge delega che accompagnera’ la finanziaria, ci sara’ la chiusura di una finestra per l’anzianita’. Nella manovra invece dovrebbe entrare un contributo del 3% per le pensioni oltre i 60.000 euro, o in alternativa un raffreddamento della perequazione per le pensioni piu’ alte. La contribuzione per i parasubordinati salira’ dal 18% al 23%, quella per gli autonomi dal 18,5% al 20%. Contributi piu’ salati anche su alcune forme di lavoro precario e su alcuni istituti regolati dalla legge Biagi come l’apprendistato e il contratto di reinserimento per gli over 50. Tramontata invece l’ipotesi di creare l’Inpu, l’istituto di previdenza unico al posto di Inps, Inpdap, Ipsema e Ipost. La delega previdenziale potrebbe comunque contenere norme per il riordino generale degli enti previdenziali. TFR: la riforma sara’ anticipata al 2007. La parte del tfr che non sara’ indirizzata alla previdenza integrativa sara’ attribuita in quota parte ad un fondo gestito dall’Inps. SVILUPPO: Alcune misure del ddl Bersani sullo sviluppo industriale saranno trasferite in Finanziaria. In particolare, il pacchetto di norme sui ‘progetti innovazione’ saranno inseriti nella manovra per consentirne la partenza gia’ dal prossimo anno. CASA: per le giovani coppie potrebbe arrivare un ‘bonus affitto’. La misura sarebbe collegata alla riforma della tassazione dei redditi da locazione ai quali sarebbe applicata una imposta sostitutiva con aliquota al 20% allo stesso modo delle rendite finanziarie. La misura, oltre al carattere sociale avrebbe anche l’obiettivo di favorire l’emersione e combattere gli affitti in nero. Inoltre, lo sgravio Irpef del 36% e l’Iva al 10% sulle ristrutturazioni in scadenza a fine anno potrebbe essere concentrato su interventi in grado di garantire risparmio energetico. In pratica, ci sarebbe uno sconto intorno al 50-60% per l’istallazione di pannelli solari, l’acquisto di caldaie a consumo ridotto e la riqualificazione edilzia. ZONE FRANCHE: piccole zone franche potrebbero essere costituite nelle aree metropolitane degradate e nei porti. La misura riguarderebbe le Pmi e sarebbe adottata ricalcando il modello delle zone franche in Francia. PMI: In arrivo un mercato dei capitali riservato alle Pmi sulla falsariga dell’Aim, Alternative investment market, di Londra. In pratica le piccole e medie imprese potranno accedere a un mercato dei capitali a loro espressamente dedicato. La misura, che ha l’obiettivo di incentivare i meccanismi di accumulo di capitale delle Pmi potrebbe entrare in finanziare e contare anche su incentivi fiscali ad hoc. BONUS INCAPIENTI: con la finanziaria tornera’ il bonus per gli incapienti. In pratica per i pensionati esclusi da eventuali riduzioni Irpef perche gia’ esenti per via del reddito basso con la tredicesima arrivera’ un bonus di 150 euro. In alternativa si studia l’ipotesi di raddoppiare l’adeguamento al costo della vita per le pensioni al minimo. BOND INFRASTRUTTURE: per la realizzazione di infrastrutture sono in arrivo obbligazioni ad hoc. I bond potranno contare su una tassazione piu’ leggere e potranno essere emessi da societa’ ed Enti interessati alla realizzazione di grandi opere. RENDITE FINANZIARIE: sara’ riordinata e razionalizzata la tassazione delle rendite finanziarie con l’introduzione dell’aliquota unica al 20% al posto delle due aliquote attuali al 27% per i depositi di conto corrente e per le obbligazioni con scadenza inferiore ai 18 mesi e del 12,5% per titoli di Stato, obbligazioni con scadenza superiore a 18 mesi, plusvalenze azionarie (tranne le partecipazioni qualificate che sono tassate per il 40% del valore attraverso l’Irpef), fondi d’investimento e dividendi. Il maggior gettito sara’ compreso tra tra 1,5 e 4 miliardi di euro a seconda delle esenzioni ed esclusioni che saranno introdotte. La misura sara’ inserita nel dl collegato alla finanziaria . STUDI SETTORE: sara’ triennale la revisione degli studi di settore per garantire una maggiore adesione alla realta’ economica. L’obiettivo del governo e’ quello di ottenere un adeguamento delle dichiarazioni dei redditi di autonomi e commercianti in maniera concordata e condivisa. SUCCESSIONI: dovrebbe saltare la reintroduzione dell’imposta di successione e donazioni. Per contro e’ probabile un aumento delle imposte catastali e ipotecarie ai fini della successione. AUTO E SUV: prevista l’esenzione dal pagamento del bollo per cinque anni per chi acquista auto nuove euro 4. Viene introdotta una supertassa per i Suv. IRES: l’imposta sulle societa’, potrebbe subire una rivisitazione: e’ stata istituita una commissione con l’obiettivo di valutare le eventuali modifiche da apportare alla riforma Tremonti. Il governo potrebbe chiedere una delega per il riordino. ENTI LOCALI: i tagli ai comuni dovrebbero ammontare a 1,8 mld. In cambio gli Enti locali potranno contare al posto di una parte degli attuali trasferimenti su una compartecipazione Irpef. Si pensa anche di aumentare il tetto dell’addizionale Irpef attualmente allo 0,5% e di permettere agli enti l’introduzione di tasse di scopo. SANITA’: la finanziaria ratifichera’ il ‘patto per la salute’ siglato tra regioni e governo. Dal comparto arriveranno risparmi per 3 mld di cui 2 da razionalizzazioni nella spesa farmaceutica e il riordino dei ticket di compartecipazione. Le regioni che non rispettano gli obiettivi di spesa dovranno aumentare le addizionali Irpef e Irap. E’ anche prevista la riorganizzazione dei medici di famiglia e quella della rete ospedaliera. Vengono introdotti ticket per le prestazioni che non hanno carattere di urgenza al pronto soccorso, quelle che ricadono sotto la classificazione di ‘codice bianco’. Inoltre, si va verso un aumento dei ticket sulla diagnostica e le prestazioni specialistiche. CATASTO: saranno coinvolti i comuni nella gestione del catasto in funzione sia del suo aggiornamento che della lotta all’evasione nel settore degli immobili. Il governo chiedera’ anche una delega per la revisione degli estimi che scattera’ dopo il passaggio della gestione del catasto agli enti locali. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: i risparmi nella Pa dovrebbero aggirarsi intorno ai 3 mld. Si punta a razionalizzare a livello territoriale le strutture dello stato accorpando e unificando uffici. Si pensa di anche di accorpare Formez e Scuola superiore della Pa. Non e’ escluso una delega a governo con il compito di riordinare tutti gli enti sopprimendo quelli che hanno esaurito la loro funzione. Dalla soppressione degli enti inutili arriveranno risparmi per complessivi 900 mln nell’arco dei prossimi tre anni. Quanto al personale accanto al superamento progressivo del precariato ci potrebbe essere un alleggerimento del blocco del turn over. Per i dirigenti della Pa che non raggiungono gli obiettivi di risparmio e di riorganizzazione indicati dalla finanziaria salta l’indennita’ di risultato. Sforbiciata anche per le spese delle missioni all’estero che subiranno un taglio del 20%. CENTRALE ACQUISTI: Per gli acquisti di beni e servizi della Pa arriva un programma di razionalizzazione incentrato su ‘convenzioni quadro’ e centrali regionali di spesa. Per gli acquisti di beni e servizi al di sotto della soglia di rilievo comunitario gli Enti sono tenuti a far ricorso al mercato elettronico della Pa. Sempre per contenere la spesa e’ previsto a livello regionale la costituzione di Centrali di acquisto di beni e servizi che operano come centrali di committenza per le amministrazioni ed enti regionali.


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