Cultura

Papa: Riccardi, troppi giochetti dei media

Per Andrea Riccardi (Comunità di Sant'Egidio) sono i media a giocare con il fuoca.

di Redazione

”I messaggi diventano slogan, diventano caricature e rimbalzano qua e là. Ero a Parigi, un gruppo di giornalisti turchi mi e’ venuto incontro, dicendomi: ”Il Papa ha detto che….”. Io ho risposto, avendo il testo in mano, ”Il Papa non ha detto….”. Ma loro, ”No, no il Papa l’ha detto. Non importa il suo testo. Ormai tutti dicono questo, le agenzie, etc.”. Lo ricorda oggi a Radio Vaticana il prof. Andrea Riccardi (Comunita’ sant’Egidio) che cosi’ prosegue la sua narrazione: ”Quando, in realta’, pochi giorni prima il Papa, nel messaggio che ci ha inviato ad Assisi, per i 20 anni della preghiera di Assisi che noi abbiamo celebrato, prendeva posizione molto chiaramente a favore del dialogo. Peraltro, anche quello e’ un messaggio che nei media e’ stata caricaturizzato, perche’ il Papa ha detto ”no” al sincretismo e si e’ detto: ”Vedete, Benedetto XVI ha detto ”no” al sincretismo a differenza del suo predecessore”. Falso, giacche’ tutti i messaggi di Giovanni Paolo II, come e’ ovvio, erano dialogo ”si”’ e sincretismo ”no”! C’e’ poi il fatto che il mondo islamico vive quello che uno studioso chiama un malessere profondo e quindi e’ estremamente infiammabile”. Ma nonostante tutto occorre ruitessere il dialogo. ”Credo – sostiene Riccardi – che c’e’ anzitutto un dialogo che e’ il contatto quotidiano. Si rischia ora di perdere i contatti in questo nostro mondo. Bisogna individuare nel mondo sunnita quali sono i leader ed avere il coraggio di parlare e di tenere dei contatti forti e personali. Questo a me sembra il primo punto. Io penso che l’atteggiamento della Chiesa cattolica e’ oggi estremamente importante per il mondo musulmano, anche se il mondo musulmano – confuso e sbattuto – puo’ essere alla ricerca di un nemico che gli da’ senso. Il Fondatore della Comunita’ di Sant’Egidio non e’ d’accordo con quanti sosten gono cheBenedetto XVI ha interrotto quella strada di dialogo tra cristiani e musulmani voluta da Giovanni Paolo II. ”Nego questo – risponde – e credo che questo ”giochetto” che si sta facendo, contrapponendo Benedetto XVI a Giovanni Paolo II, e’ un ”giochetto” ridicolo che si e’ fatto ogni volta. Ricorda che all’inizio del Pontificato di Giovanni Paolo II si diceva: ”E’ arrivato il restauratore a chiudere le cose che Paolo VI aveva aperto”. E’ un ”giochetto” mediatico, che non serve a niente e che, pero’, in questo mondo globalizzato e davanti a queste crisi puo’ essere anche pericoloso. Benedetto XVI si muove in questa linea di dialogo. Naturalmente si muove con la sua sensibilita’ che e’ quella di un uomo diverso da Giovanni Paolo II, ma poi non tanto diverso. C’era, al limite, piu’ differenza tra Paolo VI e Giovanni Paolo II”.

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