Cultura

Il Pakistan al Papa: sull’Islam ritratti

Il parlamento pachistano ha approvato oggi all'unanimita' una risoluzione in cui si chiede a papa Benedetto XVI di ritirare le dichiarazioni fatte sull'islam e sulla jihad.

di Redazione

Nuova presa di posizione nel mondo islamico contro le dichiarazioni pronunciate durante la recente visita in Baviera dal Papa sulla guerra santa, il retaggio di Maometto e l’estremismo religioso: il Parlamento del Pakistan ha approvato all’unanimita’ una mozione, presentata da un deputato eletto nelle file di una coalizione di partiti d’impronta islamica, nella quale si reclama da Benedetto XVI la “ritrattazione” di quanto affermato, “nell’interesse dell’armonia tra le religioni”. Persino piu’ duro l’affondo del ministero degli Esteri, il cui portavoce Tasnim Maslam ha parlato senza mezzi termini di “ignoranza”, sottolineando come le affermazioni di Joseph Ratzinger rischino di minare gli sforzi per garantire la pacifica convivenza tra confessioni diverse. Ieri il Vaticano aveva precisato il significato delle parole del Pontefice, puntualizzando come fossero dirette soltanto contro le manifestazioni di violenza che prendano a pretesto un credo religioso, e come per l’Islam il Santo Padre provi rispetto: ma cio’ non ha impedito che veementi proteste fossero sollevate dalle autorita’ religiose in diversi Paesi musulmani, dall’Egitto al Kuwait e alla Turchia, dove Benedetto XVI dovrebbe recarsi in visita a fine novembre. Critiche molto negative anche dai leader delle comunita’ islamiche in Francia e nella stessa Germania, terra natia del Papa. Quella pakistana e’ pero’ la prima reazione ufficiale scaturita finora a livello istituzionale vero e proprio. Pesanti critiche a Benedetto XVI per le recenti e controverse dichiarazioni sull’Islam sono venute anche dall’ndia, Paese dove pure i musulmani costituiscono una minoranza della popolazioone complessiva, pur ragguardevole. “Il linguaggio utilizzato dal Papa suona come quello del suo omologo che ordino’ le Crociate”, ha detto con tono aspro Hamid Ansari, presidente della Commissione Nazionale indiana per le Minoranze. Si tratta di un organo statale, dunque ufficiale e istituzionalizzato, il cui compito pricipale consiste nel mantenere l’armonia e la convivenza tra la maggioranza induista e gli altri gruppi confessionali presenti nell’immenso Paese. Durissimo uno dei principali quotidiani, ‘The Hindu’, che nell’editorale definisce oggi “assoltamente sinistra” la presa di posizione del Pontefice. “Venendo essa da un’entita’ che a suo tempo scateno’ la propria ‘guerra santa’”, scrive il giornale di New Delhi, “e che trasformo’ il termine ‘Inquisizione’ in un’espressione che incuteva terrore, tutto cio’ e’ davvero sconveniente”. Infidnata la reazione dell’Ufficio Legislativo della comunita’ musulmana: “Quanto detto dal Papa altro non e’ che una bestemmia”, denuncia un comunicato, nel quale tuttavia si incitano i fedeli islamici “a esercitare l’autocontrollo, e a non perdere la calma”. Lettura diversa quella di Michele Serra oggi sull’Espresso. In una “satira preventiva” prevede l’allenaza interreligiosa contro il libertinaggio morale dilagante: un mix della precettistica più becera e pedissequa delle varie religioni. Tipo ascoltare Radio Maria a Teheran

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