Mondo

Incursione isreliana a Betlemme

Parla Ashraf Shaheen, responsabile del centro Arci di Betlemme che ha assistito e documentato con immagini in esclusiva per VITA l'insursione dell'esercito israeliano a Betlemme

di Riccardo Bagnato


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Cinque ore senza poter uscire dal proprio ufficio. E? successo ieri a Betlemme, dalle 15 alle 19. Il tutto si è svolto davanti alla Chiesa della Natività, quando l?esercito israeliano si è trovato davanti un gruppo di ragazzi palestinesi a cui ha risposto con spari e lacrimogeni, mentre i ragazzi lanciavano verso i soldati pietre prese per strada e successivamente molotov. Mohammed Omar Shawariya, un bambino di 14 anni è morto e una passante, Najah Theeb Boujah, di 25 anni, è rimasta gravemente colpita e portata all?Hussein Hospital di Beit Jala. Mentre altri sette sono rimasti feriti. Le autorità palestinesi hanno dichiarato che una quindicina di veicoli militari israeliani sono entrati in città e hanno circondato alcune case presso la Ma’ali Valley e nei dintorni di Al Ain. L?esercito israeliano ha poi affermato di aver arrestato Ali Salahat, un sedicente leader di Fatah secondo le autorità di Gerusalemme. Gli scontri si sono prolungati per alcune ore tra palestinesi e israeliani, e alcuni spari hanno colpito anche la Chiesa della Natività. Due giornalisti della Reuters sono stati bloccati da colpi di mitra, proprio mentre cercavano di uscire dal quartiere. Alle 19, ora locale, la casa di Ali Salahat è stata minata e fatta saltare in aria, tanto che i bulldozer israeliani giunti sul luogo per abbatterla, hanno invece fatto dietro front, così come i soldati, e si sono ritirati dal quartiere di Betlemme. E? quanto riferisce Ashraf Shaheen, responsabile del centro Arci di Betlemme, uno dei centri per cui era partito Angelo Frammartino, il volontario italiano ucciso a Gerusalemme il 10 agosto scorso.


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