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Cittadinanza: da domani esame Pdl di riforma

La Commissione Affari Costituzionali riprende domani l'esame della pdl 24, primo firmatario Ermete Realacci, e delle connesse proposte dirette a modificare la legge sulla cittadinanza

di Redazione

La Commissione Affari Costituzionali riprende domani l’esame della pdl 24, primo firmatario Ermete Realacci, e delle connesse proposte dirette a modificare la legge sulla cittadinanza. Lo schema normativo parlamentare costituisce la base sulla quale si innestera’ l’iniziativa predisposta in merito dal Ministro dell’Interno Giuliano Amato ed approvata dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 4 agosto. Il disegno di legge governativo, infatti, aggiorna la legge 91 del 1992 sulla cittadinanza anche in attuazione della direttiva europea 109 del 2003 sul permesso di soggiorno prendendo in considerazione varie situazioni che contraddistinguono la presenza degli stranieri nel nostro Paese con particolare riferimento ai nati in Italia e ai minori che si ricongiungono ai propi familiari nel nostro territorio. Spettera’ al relatore Gianclaudio Bressa (Ulivo) raccordare in un testo unificato la pdl 24 con le altre due pdl presentate da Marco Boato dei verdi e Graziella Mascia di RC e mettere a punto il progetto normativo anche alla luce del ddl governativo sul quale i gruppi di opposizione – in particolare i deputati di AN e della Lega – hanno preannunciato un lungo braccio di ferro. Sia nelle proposte d’iniziativa parlamentare sia in quello del governo si prevede che potra’ acquisire il diritto alla cittadinanza italiana chi e’ nato nel territorio della nostra Repubblica da genitori stranieri, di cui almeno uno legalmente residente da almeno cinque anni senza interruzioni ed in possesso dei requisiti di reddito previsti per il permesso di soggiorno comunitario per i soggiornanti di lungo periodo. Il Ministro Amato ha piu’ volte sottolineato che la richiesta di acquisizione della cittadinanza italiana deve essere sottoposta all’accertamento della reale integrazione linguistica e sociale dello straniero nel territorio dello Stato. Un requisito, richiesto anche a chi sposa un italiano, diretto a verificare la reale condivisione da parte del richiedente la cittadinanza di principi costituzionali e regole sociali che costituiscono l’indispensabile tessuto connettivo di tutti i cittadini italiani.


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