Non profit
Povero Silvio, dona ma non lo dice
Ricerca con sorprese tra bilanci e fondazioni: la trasparenza è tabù per tanti grandi capitalisti nostrani
di Redazione
Su Internet, Berlusconi non esiste. Il Berlusconi filantropo, precisiamo. Del Berlusconi cantante, ballerino marocchino e ?vulcanologo?, le referenze si sprecano. Eppure, una versione ufficiale del nostro politico col cuore in mano, esiste. È la Fondazione Silvio Berlusconi, che però non ha un sito web, e quindi neppure una mission, un patrimonio e un bilancio rendicontato a portata del pubblico. Scelta di anonimato? Problemi di fondi?
Per Alberto Masacci, amministratore delegato di Goodwill, «il problema è che, a differenza di Bill Gates e colleghi filantropi, i grandi ricchi d?Italia si muovono in ordine sparso, casuale, anonimo, senza una precisa strategia e senza adottare strumenti di governance e di rendicontazione. Stanarli, e stimolare così un effetto emulazione come avviene Oltreoceano, è molto difficile». Da uno studio di Goodwill (vedi tabella) risulta che non tutti i più ricchi d?Italia sono filantropi fantasma alla Berlusconi: le fondazioni di Luciano Benetton e Michele Ferrero hanno siti web ben fatti (anche se privi di indicazioni di budget) e di Leonardo Del Vecchio, il patron di Luxottica che per Forbes vale 8,5 miliardi di dollari, sono note le donazioni alla Fondazione Oliver Twist. Ma il resto dei paperoni nostrani? «Alcune importanti figure imprenditoriali cominciano a pensarsi come attori di filantropia strategica», spiega Masacci, «purtroppo quelli che hanno una vision sono ancora molto pochi». Tra questi, Masacci cita nomi come Zegna, Garrone e Seragnoli. Ma, in generale, le best practice italiane si contano sulla punta delle dita. «Bisogna comprendere il salto di qualità richiesto a chi lancia una fondazione: il donare come persona giuridica, e non più solo come persona fisica, richiede trasparenza e una approfondita mappatura dei bisogni sul territorio».
I dati di Goodwill: radiografia di sette big
La Fondazione Silvio Berlusconi non ha un sito, né una mission precisa. Sono note solo alcune operazioni personali, le ultime, in ordine di tempo: 50mila euro donati nel corso della serata Cuori d?oro, organizzata quest?estate da Krizia per l?acquisto di un macchinario per l?Ospedale S. Giovanni di Dio di Olbia e i 5 milioni di euro donati a don Gelmini.
La Fondazione Benetton Studi Ricerche, fondata nel 1987, ha un sito su cui però non sono indicati patrimonio e bilancio. Promuove iniziative sia a livello internazionale che locale, con l?obiettivo di salvaguardare ed accrescere la conoscenza del patrimonio naturale. Le sue iniziative si dividono secondo tre categorie: gestione del paesaggio, storia della regione Veneto e storia dei giochi. La fondazione vanta anche un completo centro di documentazione che comprende una biblioteca, carte e mappe e un archivio immagini.
Non ha una fondazione personale. Figura però quale partecipante sostenitore della Fondazione Oliver Twist costituita dai partner del gruppo finanziario Kairos di Pietro Basilico. Oliver Twist ha dato il via a 8 progetti tra Campania e Lombardia per un totale di 620mila euro.
La Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero è nata nel 1983 per volontà di Michele Ferrero. Ha un sito Internet ed è presieduta da Maria Franca Ferrero.Tre i suoi campi d?azione principali: la cultura, le attività sociali e l?impegno verso i giovani.
Non esiste una fondazione Armani; lo stilista collabora con il solista degli U2, Bono Vox all?iniziativa Red per la lotta all?Aids.
La Fondazione Prada ha un sito internet ed è impegnata principalmente nel settore dell?arte contemporanea.
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