Volontariato

Immigrazione: le Misericordie dell’Emilia Romagna riunciano ai Cpt

"Troppe minacce, non ci sono più i requisiti minimi di sicurezza".

di Sara De Carli

La Confraternita della Misericordia di Modena, guidata da Daniele Giovanardi, ha deciso abbandonare la gestione dei Centri di Permanenza Temporanea per immigrati clandestini di Modena e Bologna. Immediata la reazione dei sindaci delle due citta’, Giorgio Pighi e Sergio Cofferati. ”E’ una decisione grave, difficilmente comprensibile e, sostanzialmente, non accoglibile” scrivono in una nota congiunta i due sindaci, sottolineando che ”la continuita’ di gestione di una struttura pubblica deve essere garantita sempre e comunque, a maggior ragione se si tratta di una situazione particolarmente delicata come nel caso dei centri di permanenza”. Nel chiarire che ”le minacce e le intimidazioni sono inaccettabili” e nell’esprimere ”piena solidarieta”’ ad Anna Maria Lombardo, direttrice del Cpt di Bologna alla quale e’ stata recapitata una lettera minatoria, Cofferati e Pighi ci tengono a precisare che ”da parte nostra non sono mai stati messi in discussione impegno e professionalita’ della Misericordia e di chi, materialmente, opera all’interno delle strutture”. ‘ ‘Le difficolta’ – spiegano – nascono dall’applicazione di una legge sbagliata come la Bossi-Fini, che ha snaturato le funzioni dei Cpt fino a trasformarli in luoghi di reclusione a tutti gli effetti, con le conseguenze che conosciamo”. Confermata, quindi, da parte degli amministratori la posizione favorevole ad un superamento dell’attuale funzione dei Cpt. Tuttavia, al tempo stesso, sostengono Cofferati e Pighi, non e’ giusto ”rinunciare ad un incarico delicato in un momento difficile come questo”. ”I responsabili delle minacce vanno individuati, e a questo devono pensare le forze di polizia e la magistratura, ma alla Misericordia – concludono – chiediamo di confermare presenza e impegno, insieme alle istituzioni e agli altri soggetti del volontariato impegnati nei centri e sul territorio”. Il sottosegretario al ministero dell’Interno Marcella Lucidi, dopo avere appreso la notizia delle minacce ricevute dalla direttrice del Cpta di Bologna, Anna Maria Lombardo, le ha telefonato per esprimere la propria solidarieta’ e quella del ministero dell’Interno e per assicurarle ”ogni attenzione necessaria per la sua sicurezza e quella della sua famiglia. Le minacce rivolte -ha sottolineato la Lucidi- sono un atto vile da condannare senza esitazione”. Nel corso della telefonata -come informa una nota del Viminale- il sottosegretario Lucidi ha ribadito alla Lombardo il proprio ”apprezzamento per la responsabilita’ sinora assunta, anche in considerazione degli elementi di criticita’ che il Cpt sta presentando dato l’elevato numero di immigrati tossicodipendenti presenti all’interno; problema che e’ all’attenzione dello stesso ministero”. La Lucidi ha inoltre chiesto alla Lombardo di ”proseguire nel suo lavoro, che ho avuto modo di conoscere personalmente in occasione della visita al Cpta di Bologna effettuata il 30 agosto scorso”.


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