Cultura

Venezia: un premio cinematografico per il dialogo tra Vaticano e Cina

Il premio Bresson è andato al regista cinese Zhang Yuan. E' l'unico premio cinematografico ad avere il sostegno diretto del Vaticano

di Redazione

Questa mattina alla Mostra del Cinema di Venezia si è svota la consegna del Premio Robert Bresson 2006. Il riconoscimento è stato assegnato al cinese Zhang Yuan, pluripremiato regista cinese di “La guerra dei fiori rossi” e di “Diciassette anni”. “Sono molto orgoglioso di questo riconoscimento, perché restituisce speranza a tutti i cattolici del mio paese” ha commentato, Zhang Yuan, che ha ritirato il premio dalle mani di Mons. John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. “In Cina sono tantissimi – spiega il regista – e sono sicuro che un segnale così forte da parte della Chiesa li aiuterà a percepire la vicinanza e la considerazione del Vaticano nei loro confronti”. Presenti alla cerimonia di consegna del riconoscimento anche Dario E. Viganò, presidente dell?Ente dello Spettacolo, Marco Müller, direttore della Mostra del Cinema, Davide Croff, presidente della Biennale, Luciano Sovena, a.d. dell?Istituto Luce, e Franco Scaglia, presidente di Rai Cinema, rispettivamente distributore e produttore di La guerra dei fiori rossi. Giunto alla sua settima edizione, il riconoscimento è stato assegnato a ?un cineasta che coniuga il primo piano sulla realtà cinese contemporanea e il campo lungo su un sentire universale, capace di toccare corde emotive e spirituali con rara intensità ? spiega Viganò -. “Il nostro augurio ? continua il presidente dell?Ente dello Spettacolo – è che il Robert Bresson a Zhang Yuan costituisca un piccolo passo nel disgelo nei rapporti fra Cina e Vaticano”. A sottolineare il valore del Robert Bresson, inaugurato da Giovanni Paolo II ed unico premio a godere del diretto sostegno del Vaticano, anche Foley: “E’ un segno concreto dell’attenzione della Chiesa per instaurare un dialogo aperto con il variegato ambiente cinematografico”. Zhang Yuan, prosegue, “con i suoi film ha aperto una finestra sulla società cinese contemporanea, contribuendo ad annullare la distanza geografica e mettendo in scena la cultura del suo paese, e allo stesso dell’umanità intera”. Nelle scorse edizioni il premio e’ stato assegnato ad autori come Wim Wenders, Giuseppe Tornatore e Manoel de Oliveira.

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