Mondo

Libano: Economides si ricrede. E le ong plaudono

Scooperation/ Di ritorno dalla field mission in Libano ha fatto sapere a tutti - ong in primis - che, di sicuro, «ci sarà un decreto per finanziare la cooperazione in Libano»

di Paolo Manzo

Lo avevamo criticato ferocemente… … perché durante il primo incontro con le ong, lo scorso 31 luglio, aveva detto che per la cooperazione in Libano non c?era un euro in cassa e che non era garantita la distribuzione dei materiali raccolti e inviati via nave alle nostre organizzazioni non governative operanti in loco. Un no su tutta la linea quello di Alain Giorgio Maria Economides, da poco più di un mese direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo, e che aveva fatto dire a più di un presidente di ong che, al confronto, «Deodato era un Einstein». Sarà che qualcheduno alla Farnesina gli fece leggere lo Scooperation in questione, sarà che l?impegno sul Libano di Massimo ?Giulio? D?Alema lo ha costretto a fare marcia indietro sul tema degli Aps, gli aiuti pubblici allo sviluppo per Beirut, o sarà per la pressione intelligente che su di lui ha fatto e sta facendo la viceministra Patrizia Sentinelli, che sulla cooperazione ha la delega e che gode delle dritte ?diplomatiche? di Marco Baccin, già consigliere di Walter Veltroni nella passata legislatura comunale. Fatto sta che prima (lo scorso 22 agosto), Economides è partito alla volta del Libano per una field mission, incaricato da D?Alema in persona. Appena tornato ha fatto sapere a tutti – ong in primis – che, di sicuro, «ci sarà un decreto per finanziare la cooperazione in Libano» e che, quindi, ci saranno presto soldi per aiutare a ricostruire Beirut. Infine, fonti bene informate ci fanno sapere che non solo gli aiuti mandati via San Marco sono andati, grazie a un accordo raggiunto proprio da Economides con il governo libanese, alle ong italiane che hanno aiutato a raccoglierli in Italia ma che lo stesso direttore generale sta usando la sua influenza per far caricare materiali di ong italiane anche su navi straniere, Grecia in testa. Un attivismo, questo, che fa onore al direttore generale e che, lo diciamo onestamente, ci ha favorevolmente impressionato. Continui così! Le prime vittime delle guerre, a Beirut come… … in molti altri luoghi, sono i bambini che spesso, oltre ai genitori, perdono anche la possibilità di andare a scuola. Per garantire a otto milioni di bimbi in guerra il diritto all?educazione, Save the Children lancia una campagna mondiale il 12 settembre prossimo. Aderiamo.


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