Sostenibilità

Legambiente: “Salviamo Monticchiello dall’ecomostro”

Appello ai ministri Rutelli e Pecoraro Scanio: "Bloccate il nuovo insediamento edilizio nel cuore della Val D'Orcia"

di Redazione

Legambiente rivolge un appello ai ministri Rutelli e Pecoraro Scanio perché intervengano urgentemente sulla questione del nuovo insediamento immobiliare di Monticchiello. Un?opera da poco iniziata nel Comune di Pienza, nel cuore della Val d?Orcia, intorno alla quale si è sviluppata un?accesa discussione grazie a un meritorio intervento di Alberto Asor Rosa sul quotidiano la Repubblica. Per Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, ?l?enorme insediamento immobiliare è infatti un vero e proprio ecomostro, una follia economica prima ancora che ambientale, oltre che una truffa?. Monticchiello è sede del ?Teatro Povero Tradizionale Toscano?, una delle più interessanti espressioni culturali della provincia di Siena e di tutta la Toscana e rientra in uno scorcio di territorio riconosciuto di recente come Patrimonio mondiale dell?Unesco. ?Concepire, proprio a ridosso del centro storico del borgo, 87 nuovi alloggi distribuiti in 12 comparti edilizi, per un totale di 300 nuovi residenti, in una comunità che conta poco più di 150 anime ? dice Della Seta – è totalmente assurdo. Per di più senza alcuna cura e attenzione per il paesaggio circostante, che non è certo un territorio qualsiasi ma uno tra i più belli d?Italia e tra i più fotografati e filmati del mondo. Pensare che il turismo di cui gode la Val d?Orcia possa prescindere dalla bellezza e dalla qualità ambientale dei luoghi è un errore. Questa operazione edilizia non è certo una scelta necessaria allo sviluppo territoriale. Ha piuttosto le caratteristiche di una truffa poiché le nuove palazzine, nate come abitazioni per residenti, saranno vendute invece come seconde case?. La vicenda inizia alla fine degli anni ?80, con l?idea pienamente condivisibile, di dare alle giovani coppie locali ma anche ai residenti del piccolo borgo, la possibilità di edificare fino ad un massimo di 20 nuove abitazioni. L?idea però si trasforma pericolosamente nel corso degli anni. Fino ad assumere i caratteri di un?operazione da palazzinari dediti alla peggiore delle speculazioni. ?Alcuni amministratori locali si sono premurati di difendere l?indifendibile ? aggiunge Fausto Ferruzza, direttore di Legambiente Toscana ? e cioè le loro errate scelte di governo del territorio. Nonostante il parere negativo della Regione Toscana, ha prevalso la via del cemento facile. Una via diametralmente opposta a quella dello sviluppo sostenibile e decisamente in contrasto con la bella tradizione amministrativa improntata alla tutela che ha caratterizzato tutta una generazione di Sindaci locali degli anni Cinquanta e Sessanta. Non si tratta di ?museificare? il paesaggio ? conclude Ferruzza -; quello che conta, nel paradigma della sostenibilità, è il senso della misura. Che qui si è abbondantemente superata?. Legambiente segnala inoltre che la società concessionaria dell?edificazione (di Roma) sta facendo partire un?analoga operazione nel vicino borgo di Contignano, nel Comune di Radicofani. Un patrimonio storico e paesaggistico unico al mondo sta per essere consumato e svenduto agli interessi di pochi e lontani speculatori, senza nessun vantaggio plausibile né per gli abitanti, né per quei cittadini del mondo che hanno semplicemente a cuore il destino della nostra straordinaria regione


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