Famiglia
Il primo film contro il diritto d’autore
A produrlo il noto sito peer-to-peer, Pirate Bay, che racconta come case cinematografiche e governo americani volessero lo loro chiusura
Chi di spada ferisce di spada perisce. Già, perché Pirate Bay, il sito più famoso al mondo per lo scambio di file peer-to-peer, ha prodotto il suo primo film dal titolo ?Steal this film? (?Ruba questo film?). E lo ha fatto proprio per raccontare in trenta minuti come la possente Hollywood abbia direttamente e indirettamente fatto pressione sul governo svedese perché il sito chiudesse.
Ma lassù, nel nord dell?Europa, patria dei vichinghi, delle renne, ma anche delle nuove tecnologie, dove è nato Linux, e dove hanno sede importanti società di telecomunicazioni, la chiusura repentina del sito, a maggio di quest?anno, aveva creato un vero e proprio incidente diplomatico. Tanto da far dire al ministro della Giustizia svedese, Thomas Bodstrom, che la legge sul diritto d?autore avrebbe potuto subire delle modifiche, e tanto da costringere i partiti politici di ogni schieramento a prendere le difese contro un?imbarazzante, se non indebita, interferenza politica da parte di Washington.
Tuttavia l?intervento della Motion Picture Association of America, prima sul congresso americano e poi sul governo scandinavo, ha di fatto rinforzato anziché indebolire la già grande comunità che ruota intorno a Pirate Bay. Un sito che conta quasi due milioni di visitatori unici al giorno e che in tre giorni, dopo il sequestro dei server da parte della polizia svedese, è ricomparso più forte di prima online.
Ma la battaglia per la conquista dei mari di Internet non è finita. Oltre alla seconda puntata del film, infatti, il 17 settembre prossimo il Piratpartiet, ovvero il nuovo partito dei pirati scandinavi, nato lo scorso gennaio dall?idea di un ex Microsoft, si presenterà alle elezioni per il Parlamento svedese. Mentre in Italia PiratPartiet.it farà il suo debutto ufficiale in occasione dell?annuale Hackmeeting fissato per l?1 settembre a Parma.
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