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Uganda: dopo vent’anni di conflitto, primo spiraglio per la pace

Il regime presidenziale di Museveni firma un accordo di cessate il fuoco con i ribelli dell'Esercito di liberazione del Signore

di Joshua Massarenti

Un accordo per la cessazione delle ostilita’ fra il governo ugandese e i ribelli dell’Esercito di Resistenza del Signore (Lra) e’ stato firmato sabato scorso a Juba, capitale Sud Sudan. Si tratta, rende noto la Comunita’ di Sant’Egidio che ha preso parte alla mediazione internazionale, di un primo significativo passo avanti verso un accordo di pace per metter fine ad un conflitto durato vent’anni.

L’intesa prevede la cessazione delle ostilita’ il 29 agosto e il raggruppamento entro tre settimane dei ribelli in due aree protette del Sud Sudan sotto il monitoraggio dell’esercito sud sudanese. L’accordo sara’ sottoposto alla verifica di una commissione mista con due rappresentanti di ciascuna delle parti, due dell’Unione Africana e uno dell’esercito del Sud Sudan. La commissione riferira’ al team di mediazione guidato dal vice presidente sud sudanese Riek Machar, di cui fa parte anche la comunita’ di Sant’Egidio. Il conflitto, che da una ventina d’anni colpisce il nord dell’Uganda, ha provocato oltre un milione e mezzo di sfollati e decine di migliaia di vittime fra la popolazione civile.

Guidato dall’ex predicatore laico Joseph Kony, l’Lra si batteva contro il governo di Kampala su tre ffronti: principalmente dal Nord Uganda, ma anche dal Sudan meridionale e dal Congo orientale. L’Esercito di Resistenza del Signore e’ accusato di aver ucciso e mutilato migliaia di civili e di aver rapito decine di migliaia di bambini per costringerli a combattere nelle sue fila. I colloqui di pace sono iniziati il 14 luglio. Il presidente ugandese Yoweri Museveni aveva annunciato che avrebbe concesso il perdono alla leadership dell’Lra, compreso Kuoni e altri quattri ricercati dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanita’.

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