Volontariato

Rimini, questione basca una testimonianza

Una docente dell'università di Leioa interviene al Meeting di Cl nell'incontro: "Non c'è pace senza libertà e giustizia"

di Antonietta Nembri

Da Rimini

La questione basca al Meeting di Rimini è arrivata con la testimonianza di Gutzone Mora, professoressa di sociologia all?Università di Leioa e consigliere socialista, presentata da Josè Miguel Oriol, presidente di Ediciones Encuentro. La Mora, ha ricordato Oriol, da tempo si sta battendo contro ?la politica di Zapatero di resa al terrorismo?, offrendo ?appoggio personale e compagnia ai familiari delle vittime?.
Gutzone Mora che ha ringraziato Comunione e liberazione e il vice presidente del Parlamento europeo per le manifestazioni di affetto ricevute in questi giorni con la possibilità di parlare al Meeting ha illustrato anche con l?aiuto di immagini la vita in università per chi come lei, i costituzionalisti ?è minacciato dall?Eta. Non si tratta solo di bombe, ma anche di violenza psicologica?. La Mora, infatti, vive sotto scorta, in università viene considerata ?persona non desiderabile?. La vita quotidiana, diventa, quindi molto difficile tanto che dei cinquanta docenti costituzionalisti ne sono rimasti solo due: ?così la paura aumenta e devo ringraziare le persone che mi sono state vicine?. La docente ha anche denunciato il suo dolore per ?il silenzio della gerarchia della Chiesa cattolica? sulla questione basca.

Una testimonianza forte, quella di Gutzone Mora che si è concluso con l?affermazione da parte della donna di non voler lasciare il paese basco nonostante tutti i problemi proprio per la sua fede: ?come Gesù non è sceso dalla croce, come Giovanni Paolo II non abbandonò il papato nei giorni della malattia, anche noi continueremo a resistere?.

La conclusione dell?incontro cui hanno partecipato tantissime persone di nazionalità spagnola è stata affidata a Mario Mauro che ha individuato nel dramma che vive la Spagna quello di tutto il mondo: la costruzione della pace è possibile solo se ?non si prescinde dal cuore delle cose in cui si crede?, se non interviene l?ideologia, cioè quella ?sbarra messa davanti alla porta della ragione che si spalanca verso l?infinito?. La pace è infatti ?il riconoscimento di qualcosa che ci restituisce la nostra umanità?.

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