Non profit

La casa delle stelle ha iniziato a brillare

Accoglienza/ La Fondazione Domus de Luna ha aperto le porte a Cagliari per accogliere otto bambini in gravi difficoltà famigliari

di Chiara Sirna

A un certo punto ha azzerato tutto e ricominciato da capo. Ugo Bressanello era l?uomo che molti sognano di diventare: vicepresidente e direttore Tiscali media, ex numero uno di Virgilio, nonché direttore di Excite. Oggi fa il volontario a tempo pieno. Ha tolto gli abiti da manager per indossare quelli più informali di presidente di una fondazione, la Domus de Luna di Cagliari. Cos?è cambiato dal suo passato di business man? Solo qualche dettaglio. Le sue competenze in marketing, comunicazione e sviluppo ora le mette a frutto nell?assistenza ai minori in difficoltà. E a giudicare da come stanno andando le cose si può dire che buon sangue non mente. Il primo traguardo è stato raggiunto un anno fa con l?apertura della Fondazione, il secondo, che pure era scritto nel Dna di Domus de Luna, è stato appena superato e almeno altri tre potrebbero essere centrati a breve. Il 24 luglio ha aperto i battenti la Casa delle Stelle, la prima casa alloggio, recupero e pronto intervento della Fondazione per bambini in gravi difficoltà familiari, finanziata principalmente da donazioni della Fondazione Vodafone Italia e della Fondazione UMANA MENTE. «Ci sono tante esperienze belle di questo genere in Italia, perché non riprodurle?», domanda retoricamente Ugo Bressanello. «Non ci vergogniamo a fare i cinesi, in certi casi è bene copiare e lo abbiamo fatto», aggiunge. Quale che sia l?inventore di diritto poco importa, quel che conta è che il suo impegno e quello di altri 29 volontari stanno dando ottimi frutti. I lavori alla Casa delle Stelle sono conclusi e la struttura è già pronta ad accogliere 8 minori, affidati dai servizi sociali e dal Tribunale dei minori di Cagliari. Spiega: «Gli operatori sono psicologi, pedagogisti e assistenti sociali con esperienza da vendere nel campo, selezionati su quattro gradi di analisi». Il modello istituto è ben lontano, l?obbiettivo è quello della permanenza temporanea, «fino a quando i ragazzi stessi avranno riacquistato una tranquillità tale da poter tornare in famiglia». All?inserimento nella casa dovrebbe seguire una seconda fase di percorsi di adozione o affido, sempre sotto stretta sorveglianza e coordinamento del Tribunale, dei servizi sociali e dagli operatori. Nel frattempo però la vita nella casa sarà scandita a ritmo di socialità. «Abbiamo chiamato artisti di strada per decorare le pareti con murales», aggiunge Bressanello. «Organizzeremo serate con il teatro lirico di Cagliari e altri musicisti perché deve diventare un luogo di vita, non un centro di reclusione». E con lo stesso spirito saranno curate anche le prossime opere in cantiere. Sia la casa vacanze su un terreno donato da un privato sull?isola della Maddalena, sia, progetto questo più ambizioso, la Casa del Sole per bimbi ospedalizzati. Le casse non languono per il momento (il bilancio 2005 parla di un saldo attivo di oltre 171mila euro) e i donatori sono a quota 1.500. Segno che sono in molti a credere in quest?avventura.


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