Mondo

Libano: Svizzera invierà solo aiuti umanitari

La Svizzera non intende inviare propri soldati in Libano

di Paolo Manzo

La Svizzera non intende inviare propri soldati in Libano, ma limitarsi all’aiuto umanitario. Lo ha affermato il portavoce del Consiglio federale Oswald Sigg durante la conferenza stampa, tenutasi oggi nel nuovo centro media di Berna, commentando l’odierna seduta del governo, la prima con la neoconsigliera federale Doris Leuthard. Circa l’idea della responsabile degli affari esteri Micheline Calmy- Rey di una candidatura elvetica al Consiglio di sicurezza, il portavoce del governo ha detto che l’esecutivo ne ha discusso, ma non ha voluto dire se la Calmy-Rey sia stata richiamata all’ordine per non aver informato preventivamente i suoi colleghi. Anche la domanda circa la durata della discussione e’ rimasta senza risposta. Per quanto attiene all’aiuto elvetico nella regione devastata dalla guerra tra Israele e le milizie Hezbollah, Sigg ha dichiarato che il governo attende di conoscere l’esito delle due conferenze internazionali del 31 agosto e del primo di settembre che si terranno a Stoccolma per decidere sul da farsi. Il governo – ha detto Sigg – vuole coordinare i propri contributi con gli altri Paesi che intendono partecipare alla ricostruzione del Libano. Berna ha gia’ versato cinque milioni di franchi destinati al Comitato internazionale della Croce rossa. Tale decisione e’ stata adottata a fine luglio durante una seduta straordinaria del governo. Nel frattempo il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha inoltrato richiesta per un credito supplementare. Sigg ha affermato che l’ammontare evocato di 20 milioni ha svolto un ruolo secondario nella discussione. Il tema della ricostruzione del Libano non e’ stato affrontato, ha aggiunto. La riunione del 31 agosto e’ destinata ai paesi donatori, mentre a inizio settembre verra’ affrontata la situazione umanitaria nei Territori palestinesi. Per quanto attiene ad un’eventuale presenza di soldati svizzeri in Libano, il governo ha preso atto di una nota del DFAE e del Dipartimento federale della Difesa secondo cui la Confederazione si limita all’aiuto umanitario. Insomma, un impegno militare e’ escluso. Tuttavia, i due dipartimenti stanno studiando il modo migliore per sostenere la missione Onu in questo paese. Un sostegno logistico e tecnico alle truppe dell’Onu e’ ipotizzabile, ha detto Sigg. Spettera’ poi al governo, ha ricordato il vicecancelliere della Confederazione, decidere al riguardo. Ad ogni modo lo studio della questione e’ in fase preliminare, tanto piu’ che i particolari della missione Onu non sono ancora noti. Circa la possibilita’ che la Confederazione acceda al Consiglio di sicurezza, Sigg ha dichiarato che le affermazioni proferite da Calmy-Rey durante la riunione con gli ambasciatori sono state oggetto di riflessione. Sigg non ha detto nulla riguardo i contenuti.


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