Politica
Congo: Kabila e Bemba al ballottaggio
Il secondo turno è stato fissato il 29 ottobre, conferma il capo della Commissione elettorale, Malu Malu, ma la tensione è alle stelle e la casa di Bemba
di Paolo Manzo
Il presidente uscente Joseph Kabila e il vice presidente Jean Pierre Bemba si affronteranno al secondo turno delle elezioni presidenziali nella Repubblica democratica del Congo, secondo i risultati del voto del 30 luglio annunciati oggi dalla Commissione elettorale indipendente.
Kabila ha ottenuto il 44, 81% e Bemba il 20,03%.
L’annuncio dei risultati del voto, il primo dopo 40 anni nel tormentato paese africano, e’ stato pero’ oscurato da violenti scontri armati a Kinshasa che hanno causato sei morti.
Truppe della missione dell’Unione Europea in Congo (Eufor), stanno cercando di monitorare l’incidente, ma fonti diplomatiche confermano che soldati della guardia presidenziale del capo dello Stato uscente, Joseph Kabila, hanno aperto il fuoco contro la casa del vice-presidente Jean-Pierre Bemba, dove era in corso un incontro tra il leader politico e alcuni funzionari delle Nazioni Unite.
Le previsioni davano per favoritissimo il presidente in carica, che sembrava dunque destinato a spuntarla gia’ al primo turno; cosi’ non e’ stato, ma Kabila e’ comunque comparso alla televisione nazionale per “ringraziare” gli elettori di averlo “piazzato nella prima posizione”.
Il conteggio dei voti, il cui risultato dovra’ essere confermato dalla Corte costituzionale, e’ durato tre settimane a causa delle difficolta’ logistiche in questo paese grande come l’Europa occidentale dove mancano strade e infrastrutture.
L’affluenza al voto e’ stata del 70,5%. Si e’ votato anche per i 500 deputati del parlamento, ma i risultati saranno resi noti solo ai primi di settembre dalla commissione elettorale guidata dall’Onu.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.