Cultura
Italia Aiuta: urgente ampliare il sostegno umanitario alle famiglie sfollate
Le organizzazioni del Comitato Italia Aiuta - Cesvi, Coopi, Cosv, Intersos e Vita Non Profit - chiedono un immediato sostegno per fronteggiare la grave emergenza umanitaria in Libano
di Nino Sergi
Lunedì, 14 agosto 2006
La risoluzione n. 1701 del Consiglio di Sicurezza dell?ONU è stata votata all?unanimità l?11 agosto scorso. Anche se non gradita integralmente dalle parti in conflitto, è stata accettata sia dal governo israeliano che da quello libanese. La mattina del 14 agosto, alle ore 7 locali è scattato il cessate-il-fuoco, dopo un mese e quattro giorni di conflitto armato tra Israele e le milizie sciite di Hezbollah. Un conflitto che non ha visto né vinti né vincitori ma che ha colpito in modo grave e traumatico la popolazione civile. Il cessate-il-fuoco e la svolta diplomatica alle Nazioni Unite restituisce speranze alla popolazione stremata dalla guerra, in Libano e in Israele.
In Libano sono circa un milione gli sfollati fuggiti dai villaggi e città bombardate: il 45 % sono bambini e ragazzi. Più di un migliaio le persone uccise, mentre i feriti sono quasi quattromila. Anche la popolazione di Israele è stata colpita. Centocinquanta le vittime e circa il doppio i feriti: numeri più piccoli di quelli libanesi, fortunatamente, ma sempre gravi, risultato di una guerra che non doveva mai iniziare.
Ancora una volta, come sempre nelle guerre moderne, sono i civili la massima parte delle vittime. Sono loro, soprattutto, a pagarne le conseguenze. Case distrutte, strade, ponti, centrali elettriche, infrastrutture. Trentaquattro giorni spaventosi, con continui bombardamenti, con carenza di cibo, acqua, assistenza.
In Libano, in particolare, la situazione umanitaria è gravissima. Molte famiglie sfollate non possono tornare nei propri villaggi o quartieri a causa della distruzione della propria casa. Molto, troppo, deve essere ora ricostruito. Finalmente, con il cessate-il-fuoco gli aiuti possono essere trasportati e giungere lì dove c?è più bisogno. Ci vorrà tempo prima che la situazione possa avviarsi verso la normalità.
Italia Aiuta, Comitato Emergenze Onlus, ha provveduto a sostenere con immediatezza organizzazioni umanitarie libanesi, al fine di rispondere ai bisogni primari e urgenti della popolazione. Tra queste la Caritas, diffusa in Libano in modo capillare con 36 centri operanti da sud a nord, a cui Italia Aiuta, grazie all?Ong COSV e alla Regione Lombardia, ha garantito i primi 50.000 ?. Sono così assistite famiglie sfollate a Beirut, Dar El Moualemine, Metn, Andket, Fighal, Zahlé.
Altri interventi umanitari sono stati realizzati direttamente dall?Ong Intersos che opera tra Beirut e le aree montagnose della regione Mount Lebanon, in particolare le 43 municipalità nel Kazaa di El Metn e a Dekwani, dove sta sostenendo le organizzazioni locali a far fronte ai bisogni più acuti degli sfollati ed in particolare dei bambini: alimenti ad alto contenuto energetico, cisterne e jerrycans per l?acqua potabile, generatori, tende, coperte, batterie familiari da cucina, prodotti per l?igiene. Un carico di tali beni prima necessità, del valore di 54.000 $ è giunto via nave a Beirut il 13 agosto sotto i bombardamenti.
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