Formazione
Pena di morte: per tre cristiani esecuzione in Indonesia fra due giorni
Un appello di Sant'Egidio per evitare questa tragedia. Questa mattina un'imponente manifestazione a Palu, la città dove sono detenuti
di Redazione
A poche ore dalla data fissata per l’esecuzione continua l’azione per salvare la vita dei tre cristiani condannati a morte in Indonesia.
Questa mattina, mentre un’imponente manifestazione pacifica si raccoglieva a Palu, la città dove sono detenuti i tre, il vescovo di Manado mons. Suwatan ha fatto pervenire alla Comunità di Sant’Egidio un appello firmato insieme al capo degli Ulama Musulmani ed al Presidente dell’Associazione delle Chiese Protestanti per la sospensione dell’esecuzione e la prosecuzione del procedimento giudiziario.
APPELLO UMANITARIO PER
LA VERITÀ E LA GIUSTIZIA PER
TIBO, MARINUS E DOMINGGUS
In riferimento alla notizia dell?esecuzione fissata per il 12 Agosto 2006, il nostro senso di verità e giustizia è turbato. Nuove testimonianze giuridiche ( NOVUM ), fatte presenti nel processo presso il tribunale di Palu il 9 marzo 2006, non sono state menzionate né considerate come prove che possano far emergere la verità in questo caso. In questo senso noi come uomini di religione e tutta la società rivolgiamo con forza un appello:
1. perché il diritto alla vita sia un diritto universale, che non può essere tolto da nessuno così come stabilisce la convenzione mondiale per il diritto universale alla vita e così come dovrebbe essere stabilito nella Costituzione della Repubblica Indonesiana e riconosciuto nelle leggi che regolano la vita della società all?interno dello Stato della Repubblica d?Indonesia basata sulla ?Pancasila? e sulla Costituzione del 1945.
2. l?esecuzione della condanna a morte dei tre prigionieri è ingiusta in quanto non è stato fatto luce sulla verità e non sono state considerate le nuove testimonianze giuridiche nel processo per il ricorso il 9 maggio del 2006 a cui ha preso parte l?equipe di 5 Giudici dell?Alta Corte. Veramente è stata una scelta errata accusare Tibo e attaccare in questo modo la localita di Moengko, che, si noti bene, è dove sono situati il luogo di culto, le scuole ed i dormitori della sua gente. In questo senso le prove giuridiche raccolte per spiegare i fatti del 23 Maggio del 2000 a Moengko sono sicuramente non vere.
3. con la presente, affermiamo il rifiuto della condanna a morte di Tibo che sicuramente non ha ancora ricevuto un giudizio equo, non esistendo prove materiali che facciano luce sulla verità del caso.
4. imploriamo gli esecutori della condanna a morte di voler attendere le risoluzioni del nuovo Codice della Costituzione della Repubblica che sono ancora in discussione presso i rappresentanti del nostro Parlamento.
5. l?errore di condannare a morte un essere umano la cui vita è donata come grazia da Dio Padre Onnipotente, non potrà non portare ripercussioni all?immagine della Giustizia della Legge ed al buon nome dello Stato e del popolo indonesiano in mezzo alle grandi famiglie dei popoli del mondo.
Possa questo appello giungere all?attenzione di tutti i coloro che lavorano per la legge e a tutti affinché si commuovano all?attenzione umana per Tibo, Marinus e Dominggus.
Manado, 10 agosto 2006.
K.H. Arifin Assagaf
Ketua Majelis Ulama
Indonesia Sulawesi Utara
Mgr. Josef Suwatan MSC
Uskup Keuskupan Manado
Pdt. Dr. Nico Gara, MA
President of Asia Fellowship of Mission 21 Partner Churches
Vice President of International Synod of Mission 21
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.