Volontariato

Libano: il Pam denuncia. «Abbiamo le mani legati»

L'agenzia Onu in un comunicato denuncia l'impossibilità di portare gli aiuti nel sud del paese

di Redazione

Con le scorte di cibo, acqua potabile e carburante che stanno pericolosamente diminuendo in Libano, il PAM ha sollecitato oggi le due parti in conflitto a permettere e facilitare il passaggio di aiuti umanitari, di cui hanno disperatamente bisogno le centinaia di migliaia di vittime del drammatico conflitto. “Soprattutto, è necessaria una cessazione delle ostilità da entrambe le parti che permetta il passagio degli aiuti umanitari. La situazione è equiparabile ad un malato che ha disperato bisogno di ossigeno è a rischio di paralisi, in punto di morte – se non riusciamo ad aprire dei passaggi vitali per i rifornimenti per un numero stimato di 100.000 persone a sud del fiume Litani”, ha detto Zlatan Milisic, Coordinatore PAM dell’operazione d’emergenza in Libano. I settanta ponti distrutti, insieme al rifiuto di ‘autorizzazioni per la sicurezza’ da parte delle forze di difesa israeliane per i convogli umanitari, stanno paralizzando gli sforzi del PAM volti a organizzare, per conto di tutta la comunità umanitaria, il trasporto via terra di beni essenziali incluso cibo per un quarto della popolazione libanese sfollata. “Siamo molto allarmati anche perché ci è stato fatto capire che sarà inutile chiedere l’autorizzazione a raggiungere Tiro, una delle zone che più destano preoccupazione”, ha aggiunto. “Siamo riusciti a raggiungere oltre 150.000 persone in tutto il Libano, ma questa settimana ci è stato impossibile mandare anche un solo convoglio umanitario a sud di Sidone”.. Per oggi era stato organizzato un convoglio con cibo ed altri beni essenziali diretto a Nabatiyeh, a cui per motivi di sicurezza è stat negata l’autorizzazione a partire dalle forze di difesa israeliane. Se il permesso verrà accordato, il convoglio partirà domani per Nabatiyeh.. Nonostante gli enormi problemi, il PAM è riuscito a portare a Beirut aiuti per via aerea. Lo scorso fine settimana, un Hercules C-130, messo a disposizione del PAM dal governo portoghese, ha effettuato un ponte aereo di quattro voli dalla Base di Pronto Intervento di Brindisi all’aeroporto di Beirut. Questa settimana, un C-160 dell’aviazione militare francese con carichi di aiuti umanitari ha cominciato i voli per conto del PAM da Cipro. Il PAM, che coordina tutta la logistica per conto delle Nazioni Unite, ha stabilito vie di rifornimento per il Libano via terra, via mare e via aerea, fornendo trasporto interno, immagazzinamento e spostamento degli aiuti umanitari per le Nazioni Unite e i partner delle organizzazioni non-governative. Mancano ancora 23,8 milioni di dollari all’appello del PA di 38 milioni di dollari, che include la copertura dei servizi di telecomunicazioni di sicurezza. Ad oggi, il PAM ha ricevuto donazioni da Stati Uniti (3 milioni di $), il Fondo Centrale di Risposta d’Emergenza ONU (3 milioni di $), Olanda (1,8 milioni di $), Francia (1,28 milioni di $) Norvegia (1,1 milioni di $), Canada (1,1 milioni di $), Gran Bretagna (933.000 dollari ), Danimarca (673.000 dollari), Spagna (628.000 dollari), Germania (510.000 dollari) e Australia (480.000 dollari).


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