Formazione

Il muro anti spaccio: il sindaco di Padova si difende

IIl quartiere di via Anelli difeso da una barriera metallica. «E' una recinzione, non un muro" spiega il primo cittadino, il diessino Zanonato

di Redazione

”Il muro, Beirut, io come Sharon, ma pensate sia facile avere a che fare con problemi del genere? Le concentrazioni di immigrati ci sono in tutte le citta’, qui ce ne sono 20mila. Era una cosa necessaria, richiesta dagli abitanti dei palazzi vicini per ostacolare lo spaccio e da tempo annunciata. E poi quella e’ una recinzione, non un muro”. Lo ha dichiarato il sindaco di Padova, il diessino Fabio Zanonato, in un intervista a ”la Repubblica” sulla decisione di recintare con una parete metallica lunga 84 metri un complesso di sei palazzine abitate da immigrati extracomunitari. ”Si tratta di garantire la sicurezza della gente – ha continuato Zanonato – rendendo la vita difficile agli spacciatori”. Per il sindaco, quello della citta’ veneta e’ un giro ”su scala regionale”, con ”spacciatori che vengono da Verona, Vicenza, Treviso”. Quanto alle polemiche suscitate dalla decisione di recintare l’area, per Zanonato ”la Regione non sa far altro che polemizzare, ma in Veneto ci sono un milione e mezzo di immigrati e nemmeno una sola idea concreta su cosa fare. La decisione servira’, insieme al resto: telecamere e sbarramenti di polizia contro gli spacciatori”.

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