Cultura

Appello al Parlamento: “ Fuori dal carcere i malati di Aids”

In ricorrenza del 10 ottobre Vita rilancia un appello

di Redazione

Il prossimo 10 dicembre ricorrerà il cinquantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell?Uomo. Perché tale anniversario non si consumi nella sola astratta celebrazione le associazioni di volontariato e gli enti di Terzo settore del Comitato editoriale di VITA, in rappresentanza di milioni di cittadini, insieme agli intellettuali e ai rappresentanti della società civile e politica che vorranno sottoscrivere questo appello, chiedono al Parlamento italiano e al governo di accogliere la nostra proposta come atto concreto e attuale di applicazione della Dichiarazione Universale. Noi sottoscrittori del presente appello chiediamo al Parlamento italiano e al governo di applicare gli articoli 5 e 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell?Uomo anche alla popolazione carceraria sieropositiva che non è possibile curare e a quella in Aids conclamato. Dati del Dipartimento dell?amministrazione penitenziaria, al 31/12/?97 individuano in 106 le persone in Aids conclamato e 1838 gli individui sieropositivi, ma le stime di educatori e volontari sono maggiori: sono circa 300 gli ammalati gravi e circa 5000 i sieropositivi che non possono seguire nessuna terapia. Cittadini la cui detenzione significa una condanna a morte. I sottoscrittori del presente appello ricordano che il 1° luglio del 1998 dalla commissione Giustizia è stata approvata la legge 4010 che prevede la concessione delle misure cautelari nei confronti di soggetti affetti da infermità fisica, Aids conclamato e deficienza immunitaria (sieropositivi). Già la legge 222 del 14/7/93 aveva inserito l?articolo 286 bis nel codice di procedura penale che disponeva il divieto automatico della custodia cautelare in carcere delle persone in Aids in quanto incompatibili con la detenzione. Due sentenze della Corte costituzionale del 17 marzo e 18 ottobre 1995 hanno azzerato la normativa dando al giudice la discrezionalità. Così è successo che persone con pochi giorni di vita sono state arrestate e alcune decine sono morte in carcere in questi tre anni. Come gesto concreto chiediamo quindi che il Parlamento si impegni il prossimo 10 dicembre a riprendere immediatamente il cammino della legge 4010 e al governo di prendere tutte le iniziative atte a prevederne la discussione in sede deliberante. Perché nessuno debba più morire in carcere di Aids per mancanza di cure. HANNO GIA’ ADERITO: Rosaria Iardino, Lella Costa, Franca Rame, Giobbe Covatta, Red Ronnie, don Pierino Gelmini, Vittorino Andreoli, Vittorio Agnoletto, sen. Francesco Carella, don Vinicio Albanesi, don Antonio Mazzi, Anna Cataldi, Luigi Bobba (Acli), Marco Griffini (Ai.Bi.), Danièlle Nicolas Citterio (Anire), Fiore Crespi (Anlaids), Luigi Bulleri (Anpas), Tom Benetollo (Arci), Elio D?Orazio (Auser), Pasquale Colamartino (Avis), Maurizio Carrara (Cesvi), Ernesto Olivero (Sermig), Pasquale Trecca (Cometa), Niccolò Contucci (Telethon), Giorgio Vittadini (Compagnia delle Opere), Maria Pia Garavaglia (Croce Rossa), Emilio Franzoni (Fanep), Gabriella Salvini Porro (Federazione Alzheimer), Francesco Cardile (Fratres), Nuccio Iovene (Forum Terzo settore), Rossano Bartoli (Lega del Filo d?Oro), Gianluca Pecchini (Nazionale Italiana Cantanti), Andrea Petrucci (Summit della solidarietà), Ernesto Caffo (Telefono Azzurro), Donatella Vergari (Terre des Hommes), Tommaso Daniele (Unione italiana ciechi).


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