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Nigeria, gli abitanti della penisola di Bakassi dichiarano l’indipendenza

Sabato la penisola, posta in una zona ricca di petrolio, dovrebbe essere ceduta dalla Nigeria al Camerun. Gli abitanti non ci stanno e, bandiera alla mano, optano per l'indipendenza

di Daniele Biella

Non vogliono andare sotto il controllo di un’altra Nazione, per questo scelgono di diventare indipendenti. I 300mila abitanti della penisola di Bakassi, posta nel golfo di Guinea, hanno dichiarato ieri la nascita del loro stato. Erano parte della Nigeria, non vogliono essere ceduti al Camerun. “La popolazione ha scelto una propria repubblica”, ha detto il loro leader, Tony Ene, mentre gli abitanti issavano la nuova bandiera color blu a strisce bianche nella cerimonia di indipendenza. Il passaggio di consegne è previsto per il prossimo sabato, in base ad accordi internazionali sostenuti dalle Nazioni Unite. La Corte di Giustizia Internazionale dell’Aia, in Olanda, aveva deciso nell’ottobre 2002 che la striscia di 700 chilometri che arriva fino all’altlantico doveva appartenere al Camerun e non alla Nigeria. Questo in base a un vecchio accordo, stipulato nel 1913 dagli allora stati colonizzatori, Regno Unito e Germania. La decisione della Corte non era piaciuta per niente al presidente nigeriano Olusegun Obasanjo. Ma, dopo intensi colloqui con il Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan, tutto si era risolto in giugno, quando la Nigeria aveva anche accettato di rimuovere i suoi insediamenti militari nel territorio al confine con il Camerun. Gli abitanti della penisola, ricca di pesce e soprattutto petrolio, hanno sempre avuto problemi con i vicini camerunensi. Negli anni ’80 si era arrivati a pochi passi dal conflitto, mentre nel 1994 la Nigeria aveva mandato sul territorio le sue truppe. Da qui la richiesta del Camerun alla Corte Penale Internazionale per il possesso della penisola. Il governo nigeriano, una volta accettata la decisione internazionale, aveva offerto agli abitanti di Bakassi un’altra sistemazione in una zona più centrale. Ma questi hanno rifiutato la proposta, perchè considerano la terra dove vivono una loro proprietà ancestrale. Da qui la decisione di diventare indipendenti.


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