Welfare

Cure fino alla fine: è diritto del malato

Vidas, con le sue équipe socio sanitarie e i suoi volontari, da sedici anni è attiva nell’assistenza domiciliare gratuita agli inguaribili di cancro

di Antonietta Nembri

L?associazione Vidas nasce a Milano nel 1982, il suo slogan è: ?l?ospedale senza mura con le mura nelle case dei malati?. Vidas è il primo servizio italiano esclusivamente privato di assistenza domiciliare completa e gratuita ai malati terminali di cancro. Nelle strutture pubbliche per questo malato non è previsto un ricovero e un?assistenza nell?ultima fase della malattia, la più difficile e dolorosa. In una grande città come Milano il problema è di particolare urgenza. Quando ha mosso i suoi primi passi Vidas era solo volontariato, poi ha deciso di creare una propria équipe socio-sanitaria interna. «Quante lotte per far accettare all?esterno, ma anche all?interno, l?idea che per la prima volta in Italia un volontariato potesse iniziare a operare con proprie équipes professionali anche in campo sanitario», ricorda la presidente e fondatrice Giovanna Cavazzoni. «Quello che veramente ci premeva era essere, in quanto volontari, degni portatori e conservatori di un?antica cultura della relazione umana che andava solo aggiornata. Ecco le selezioni rigorose, i corsi impegnativi di preparazione, la formazione permanente». Vidas si avvale della collaborazione di 3 équipe socio sanitarie interne formate da trentotto figure professionali (sedici medici, quattordici infermieri, tre psicologi, due assistenti sociali, tre coordinatori) che sono guidate da un responsabile sanitario, primario emerito di Oncologia medica dell?Ospedale Niguarda Ca? Granda, oltre naturalmente a un ampio volontariato. Questo gruppo di persone garantiscono 24 ore su 24 e per 365 giorni, ai malati di cancro non solo un?assistenza qualificata e competente, ma ricca di calore umano. Ai malati più bisognosi ed emarginati l?assistenza comprende anche l?offerta di medicinali, materiali sanitari e attrezzature ortopediche non fornite dal Servizio sanitario nazionale. Dalla sua nascita Vidas ha seguito, fino alla morte dignitosa e serena, seimila malati con un impegno di 600 mila ore di assistenza in Milano e nell?hinterland. Dal ?92, con la seconda équipe è progressivamente aumentata la capacità assistenziale, basti pensare ai 750 malati seguiti nel 1997, o agli oltre 110 assistiti ogni giorno contemporaneamente. Con la terza équipe, già ben avviata, si potranno soddisfare le sempre più numerose richieste, riuscendo a seguire 150 malati ogni giorno. E il modello Vidas risulta vincente al punto da siglare, nel 1997, una convenzione in sei Comuni dell?area sud ovest di Milano che ha permesso un risparmio del 25 per cento rispetto al budget iniziale e questo rispettando rigorosamente i parametri di qualità imposti dall?Ussl. «Anzi, secondo la nostra filosofia», spiega il responsabile sanitario Vidas, Enrico Ghislandi, «abbiamo dato dei servizi in più come il coordinamento e, oltre alla specialistica, anche l?assistenza infermieristica generica per l?igiene». Una filosofia, quella di Vidas che è contagiosa, l?associazione era nata con la volontà di difendere il diritto del cittadino malato a essere curato e assistito fino alla morte. Oggi questo diritto, anche grazie all?opera di sensibilizzazione svolta da Vidas e da altri su tutto il territorio nazionale è riconosciuto a livello legislativo, come dimostra il piano sanitario nazionale. La scheda Nome: ASSOCIAZIONE VIDAS Indirizzo: via Giovanni Morelli, 4 20129 – Milano Telefono: 02/77223203 Presidente: Giovanna Cavazzonii Scopo: Assistenza domiciliare gratuta agli inguaribili di cancro e la promozione di una nuova cultura più attenta alle esigenze dei malati Anno di nascita: 1982 Una consulta per informare meglio Proseguendo nella sua opera culturale che non trascura la realizzazione da parte del comitato scientifico di Vidas di convegni e tavole rotonde per diffondere la cultura del rispetto dovuto a tutti gli essere umani fino alla morte, l?associazione ha recentemente lanciato una nuova proposta. Si tratta di una Consulta che vuole essere un progetto per salvaguardare il diritto dei malati terminali a una completa conoscenza dei servizi domiciliari gratuiti in città. Il punto di partenza è il diritto di conoscere chiaramente per poter scegliere tra le varie offerte di assistenza domiciliare gratuita. La confusione secondo Vidas non nasce solo da chi scrive, ma anche da chi dà le notizie. Il rischio di oscuramento che sente Vidas a Milano è nato da alcune notizie relative a un?iniziativa dell?Asl cittadina e di sette unità di cure palliative che hanno seguito 890 malati in un anno, tacendo i 750 che la sola Vidas aveva accudito. E qui nasce il progetto di una Consulta che veda come attori protagonisti i giornalisti e gli enti erogatori di servizi alla persona, in questo modo la trasparenza sarebbe il risultato a vantaggio di tutti: malati, cittadini, enti pubblici e realtà non profit.


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