Congo/2: elezioni, la Chiesa congolese denuncia rischi di frode

La Conferenza episcopale nazionale del Congo ha denunciato “irregolarità flagranti” nella fase preparatoria degli scrutini previsti per il 30 luglio, minacciando di conseguenza di non riconoscere la validità delle elezioni se le irregolarità non vengono corrette. Lo rende noto l’Afp citando una nota diffusa dalla Cenco. “Un insieme di dati conferma i timori di manipolazione, se non di frode” afferma la Cenco che attira l’attenzione su “dichiarazioni contraddittorie sulle liste elettorali e il numero degli elettori”, nonché “le giustificazioni imbarazzanti” della Commissione elettorale indipendente (Cei) sul numero eccedente di schede elettorali giunte dal Sudafrica. “Per questi motivi, pena la non riconoscibilità della validità delle elezioni, la Cenco chiede a tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione degli scrutini di impegnarsi a correggere le irregolarità constatate e a instaurare a tutti i livelli le condizioni necessarie per un voto vero, trasparente, libero e responsabile”. Dal canto suo la Cei, guidata da Don Appolinaire Malu Malu, ha spiegato a più riprese che le 5 milioni di schede elettorali supplementari rappresentavano una “riserva di sicurezza”. Ma Malu Malu ha dovuto anche riconoscere di aver perso i nominativi di oltre 1,2 milioni di elettori per disguidi tecnici e per via della distruzione di alcuni dati. Questi elettori dati per persi dovranno quindi presentari ai seggi con la loro carta elettorale in modo tale da completare le liste elettorali il giorno del voto. Riguardo l’insicurezza che rischia di minare l’intero processo elettorale, la Cenco ha chiesto alle forze dell’ordine di garantire la loro “neutralità” e alle autorità la “neutralizzazione” delle forze belligeranti ancora attive nell’est e nel sud del paese. Il prossimo 30 luglio, per la prima volta nella sua storia, in Repubblica democratica del Congo si svolgeranno elezioni politiche multipartitiche e democratiche.