Mondo

I giovani, una bomba sociale a orologeria

Il responsabile Unicef in Congo lancia l’allarme: «Non finanziare progetti sociali e umanitari qui è un atto di incoscienza di dimensioni bibliche»

di Joshua Massarenti

Alla vigilia delle elezioni politiche, la stabilità del Congo (Rdc) è minacciata da un quadro sociale e umanitario tra i più disastrati al mondo. Tre i fenomeni che mettono a rischio il futuro del gigante africano: una povertà estremamente diffusa che vede l?80% dei congolesi vivere con meno di 0,30 dollari al giorno, quando la soglia minima indicata dall?Onu è di un dollaro al giorno pro capite; l?insicurezza che permane nell?Est e nel Sud del paese (Ituri, Kivu e Katanga); lo stato rovinoso delle infrastrutture che ostacolano l?assistenza alimentare e sanitaria di cui necessitano oltre 12 milioni di congolesi, ovvero il 25% della popolazione complessiva. Per il responsabile Unicef in Rdc, Anthony Bloomberg, «le donne ma soprattutto i bambini sono le categorie sociali più colpite da un?emergenza umanitaria in cui si contano 1,6 milioni di sfollati ridotti in condizioni spaventose. In particolar modo nel Katanga dove, per via degli scontri armati e delle cattive condizioni della rete stradale, non si riesce a fornire un?assistenza adeguata». Secondo l?Oms, l?Organizzazione mondiale della sanità, con 1.289 decessi ogni 100mila nascite il Congo detiene il record mondiale di mortalità materno-infantile. Ogni anno, inoltre, muoiono 300mila bambini di età inferiore ai cinque anni. «La cosa peggiore», sottolinea a Vita Bloomberg, «è che il 70% di questi decessi sono causati da malattie infettive come la malaria, che in un paese normale sarebbero facilmente curabili». Non a caso rispetto agli anni della guerra, l?insicurezza alimentare e le pandemie sono molto più dannose delle armi. Secondo un?inchiesta compiuta da Medici senza Frontiere nel villaggio di Kilwa, in Katanga, «nel 2005 le patologie infettive rappresentano l?84% dei decessi contro il 75% nel 2001». Di certo, molte responsabilità incombono sulla comunità internazionale: dei 681 milioni di dollari richiesti dall?Onu e dalle ong per i loro progetti sociali e umanitari nel 2006, i donatori hanno versato sino ad ora 159 milioni di dollari, una copertura pari al 23%. «Un atto d?incoscienza di dimensioni bibliche», denuncia Bloomberg. «Il 50% della popolazione congolese è sotto i 15 anni e molti di questi ragazzi vivono esposti alla miseria. è una bomba sociale a orologeria che la comunità internazionale rischia di pagare a carissimo prezzo nei prossimi anni».


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