Mondo
Libano: cominciano interventi di emergenza
Le agenzie dell'Onu e e le organizzazioni non governative cominciano a intervenire in soccorso della popolazione libanese
Il team d’emergenza dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) alla guida delle operazioni dell’Agenzia per la crisi in Libano ha cominciato ad arrivare a Damasco nella giornata di ieri ed è atteso a Beirut per oggi o domani. A darne notizia in un comunicato è la stessa agenzia dell’Onu.
Il primo compito del team in Libano consisterà nel sostegno agli operatori dell’Unhcr che si trovano già sul luogo e che stanno effettuando una valutazione preliminare delle necessità delle decine di migliaia di persone sfollate che hanno cercato rifugio nelle valli di montagna fuori Beirut.
“Le necessità di queste persone, in particolare quelle che hanno trovato alloggio in edifici pubblici come scuole, diverranno critici se non riceveranno adeguata assistenza” si legge nel comunicato dell’Unhcr. “Decine di migliaia di sfollati hanno trovato rifugio presso parenti o amici, ma questa difficile situazione non può durare a lungo senza un aiuto esterno. Le famiglie ospitanti dovranno quindi essere presto aiutate”.
“È vitale che vengano istituiti corridoi sicuri affinché gli aiuti umanitari possano raggiungere le persone bisognose, ma l’Unhcr, non ha ancora alcuna garanzia su passaggi sicuri verso le regioni montuose. Non appena saranno identificate strade sicure per i trasporti, l’Agenzia è pronta a distribuire diverse tonnellate di aiuti, tra cui materiali per alloggi, provenienti dai depositi d’emergenza dell’Unhcr in Giordania e Siria”.
Attualmente l’UNHCR è presente nelle regioni montane della Valle di Aleye, nella regione di Kesrouan e a Sidon, a sud. Secondo gli operatori dell’Agenzia presenti in una delle valli dei monti Shuf, il numero di persone sfollate in arrivo è in costante crescita. La maggior parte dei nuovi arrivati sta trovando alloggio presso parenti e amici.
Nella Valle di Aleye si trovano circa 80mila sfollati, dei quali circa 22mila vivono in scuole ormai sovraffollate e con servizi igienici insufficienti. Rimane alta la preoccupazione per la sicurezza e il benessere dei circa 20mila rifugiati e richiedenti asilo, soprattutto iracheni, presenti in Libano.
In Siria, i team mobili dell’Unhcr verranno al più presto dislocati sul campo per monitorare i punti dei possibili flussi di rifugiati in uscita e per incrementare l’attuale attività di monitoraggio del confine. Più di 100mila persone hanno finora varcato il confine con la Siria. Nella maggior parte dei casi si tratta di cittadini siriani che lavoravano in Libano, ma vi sono anche libanesi con legami familiari che non richiedono assistenza. Circa 700 famiglie libanesi, tuttavia, hanno chiesto aiuto e sono attualmente alloggiate in scuole e assistite dalla Mezzaluna Rossa Siriana.
L’Unhcr sta lavorando in stretto contatto con altre agenzie delle Nazioni Unite e con l’Alta Commissione per l’assistenza del governo libanese. Si prevede che i costi iniziali dell’operazione saranno superiori ai 18 milioni di dollari.
Intanto anche le organizzazioni non governative italiane che erano presenti in Libano si stanno mobilitando per dare soccorso alla popolazione. L’ong Avsi in un comunicato annuncia una serie di interventi di emergenza in Libano e in Israele.
In Libano l’intervento di Avsi consiste in: fornitura di materassi, coperte, lenzuola, cuscini e distribuzione di kit alimentaricomposti principalmente da cibo per bambini nei centri di accoglienza per gli sfollati; fornitura acqua potabile: acquisto e installazione di water tanks e di pastiglie per la potabilizzazione dell’acqua per ciascun centro di accoglienza, in modo da garantire la fornitura di acqua potabile per i rifugiati; distribuzione di kit di igiene personale; kit di prima emergenza con medicine di largo consumo; fornitura energia elettrica: verrà fornita energia elettrica ai centri di prima accoglienza attraverso l’allacciamento a generatori di zona, o la fornitura di generatori di emergenza.
In Israele – Avsi nell?area di Nazareth, in collaborazione con la Custodia di Terra Santa e alcune realtà sociali operanti sul territorio, fornirà generi di prima necessità per le strutture che ospitano anziani e bambini che anche in questa crisi sono i soggetti più vulnerabili.
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