Mondo

Hariri jr: questa guerra è una vendetta siriana

Così il figlio del premier assassinato e leader della maggioranza parlamentare libanese in un'intervista rilasciata oggi a "Repubblica"

di Paolo Manzo

”Quella in atto potrebbe essere senza dubbio una vendetta della Siria per quello che ha fatto il Libano. Ci siamo staccati dalla loro influenza e stiamo continuando a chiedere con forza che ci sia una corte internazionale per trovare e punire i responsabili della morte di Rafiq Hariri: sappiamo che questa non e’ una mossa gradita al governo di Damasco”. Lo ha dichiarato, in una intervista a ‘La Repubblica’, Saad Hariri figlio del premier assassinato e leader della maggioranza parlamentare libanese. ”L’Iran e la Siria – ha aggiunto Hariri – hanno i loro interessi nella regione. Io parlo da libanese, i libanesi non hanno voluto questa guerra e chiedono una soluzione globale ai problemi della regione e dei contenziosi aperti con Israele. Se qualcuno vuole combattere Israele lo faccia direttamente, senza coinvolgere chi non vuole la guerra. Ci sono paesi e movimenti che pensano di potersi infiltrare nella politica libanese approfittando del fatto che il paese vive ancora molte situazioni irrisolte come il contenzioso aperto sulle fattorie di Shebaa e i prigionieri detenuti in Israele”. ”Il modo in cui Israele – ha sottolineato Hariri – sta attaccando il Libano e uccidendo i civili e’ semplicemente inaccettabile. Attribuire al governo libanese la responsabilita’ di quello che fa Hezbollah e’ sbagliato. Noi abbiamo varato una politica di dialogo con Hezbollah, su tutti i fronti, con lo scopo di preservare la pace e la sicurezza del Libano. Il governo non era stato avvertito delle azioni che il Partito di Dio ha compiuto ne’ se le aspettava e adesso tutto il Libano e’ coinvolto”. ”Questo nuovo conflitto mi provoca una tristezza infinita – ha affermato Saad Hariri – e’ come vedere la vita di mio padre e i suoi sogni morire di nuovo. Uno dei primi obiettivi che gli israeliani hanno colpito e’ stato un ponte che abbiamo costruito noi, era il piu’ lungo del Medioriente, e mio padre ne era immensamente fiero. Tante volte siamo andati a controllarlo e camminarci su di notte prima che lo inaugurassero. Ora e’ a pezzi. Ma troveremo la forza di ricostruire ancora una volta il Libano quando tutto questo sara’ finito”. ”Ai leader che ho incontrato in questi giorni – ha spiegato Hariri – ho chiesto di usare tutta la loro influenza per arrivare a un cessate il fuoco e all’apertura di un corridoio umanitario. Ho portato il messaggio del governo libanese, bloccato dalle bombe che chiede alla comunita’ internazionale di fermare la carneficina in atto nel paese. In Italia ho trovato una grande disponibilita’ e la promessa di un impegno concreto”. Sull’incontro di due giorni fa con il segretario di Stato Vaticano Sodano, Hariri ha concluso, ”il Vaticano si e’ sempre speso per la pace e ha promesso che usera’ tutte le sue relazioni per arrivare a un cessate il fuoco e far aprire un corridoio umanitario in Libano. Ci sono centinaia di migliaia di persone in fuga, hanno perso le case e ora non hanno cibo ne’ medicinali”.


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