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Somalia: l’Etiopia manda truppe a Baidoa

Soldati e mezzi militari etiopi sarebbero arrivati a Baidoa, la sede del governo provvisorio della Somalia. Con lo scopo di frenare l'avanzata delle Corti islamiche

di Emanuela Citterio

L’Etiopia manda truppe in Somalia. Un centinaio di soldati, secondo le notizie di agenzia di ieri. E estimonianze oculari raccolte dall’agenzia Misna riferiscono di una ventina di automezzi con a bordo anche pezzi di artiglieria e qualche camion militare, che sarebbero arrivati ieri nella città meridionale di Baidoa, dove ha sede il governo di transizione somalo. La città di Mogadiscio invece è ancora controllata dalle corti islamiche. E proprio arrestare l’avanzata nel resto della Somalia delle corti sarebbe lo scopo di quella che è stata definita un’ “invasione concordata” dell’Etiopia. Nei giorni scorsi l?Etiopia aveva dichiarato di essere pronta a proteggere il governo ad interim della Somalia in caso di un eventuale attacco delle Corti islamiche. E nelle scorse settimane i militari provenienti dall?Etiopia aveva superato il confine in più di una località. La tensione era salita mercoledì scorso, per la presenza di un capo militare dell?Unione delle Corti islamiche nella cittadina di Buur Hakaba, circa 60 chilometri da Baidoa. E il primo ministro somalo Ali Gedi aveva accusato le Corti islamiche di voler attaccare Baidoa; l?Etiopia ? alleata del presidente somalo ad interim Abdullahi Yusuf ? aveva assicurato un suo intervento a difesa del governo di transizione della Somalia. Le Corti avevano però tuttavia smentito l?intenzione di attaccare Baidoa. Sabato si dovrebbe svolgere un secondo incontro tra il governo di transizione e l?Unione delle Corti islamiche a Khartoum. All?inizio della settimana, il cosiddetto ?gruppo di contatto per la Somalia ? che comprende tra gli altri Unione Europea ed Africana, Italia, Norvegia e l?organismo regionale dell?Africa orientale ?Igad? ? aveva sollecitato l?avvio di colloqui intra-somali per l?allargamento delle attuali istituzioni di transizione, ipotizzando così una partecipazione delle Corti al governo. Secondo lo storico Angelo Del Boca, esperto di Etiopia e Somalia, dietro l’intervento dell’Etiopia ci sarebbero altre pressioni internazionali: «Gli Stati Uniti, che hanno aiutato Zenawi (il presidente dell’Etiopia, ndr) fino ad oggi potrebbero chiedergli di intervenire in Somalia» dice lo storico in un’intervista a Repubblica. «Si sa che l’America è molto preoccupata per l’avanzata di queste corti islamiche, che rappresenterebbero una possibile base per Al Qaeda». Circa la popolarità che le Corti islamiche avrebbero a Mogadiscio Del Boca afferma: «In questi anni di guerra civile i rappresentanti islamici hanno garantito un po’ di strutture sociali come scuole, le uniche nel Paese, e ospedali. Ai signori della guerra non interessava certo istruire o soccorrere la popolazione. E’ così che gli islamici hanno guadagnato consensi».


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