Formazione

Partito democratico: Bindi, la novità sarebbe una forza del secolo scorso?

"Non possono chiederci di scioglierci in un partito, il Pse, che affonda le sue radici nel secolo scorso", dice il ministro Rosi Bindi

di Redazione

”Non possono chiederci di scioglierci in un partito, il Pse, che affonda le sue radici nel secolo scorso. Dico anche che paradossalmente l’eperienza politica dell’Ulivo e’ molto piu’ avanti del resto d’Europa. Cosi’ attualmente il partito democratico non ha una casa ne’ in Europa ne’ nel mondo. Dobbiamo costruirla magari facendo riferimento ad altre esperienze mondiali. Dagli Usa alle nuove democrazie come l’India. O guardando all’evoluzione del sistema politico israeliano”. Lo ha dichiarato Rosy Bindi, ministro delle Politiche per la famiglia, in un’intervista a ‘La Repubblica’. ”Sono rimasta molto sorpresa e un po’ contrariata -ha proseguito- dall’intervista di Fassino. Anche perche’ il paragone con Fini e’ inopportuno, improponibile e un po’ offensivo. Il leader di An e’ infatti in cerca di una legittimazione politica. Non credo che si possa dire questo di Rutelli e della Margherita”. ”Quello che chiedo alla Quercia e’ di fare uno sforzo per andare oltre l’orizzonte attuale, provocare una discontinuita’ politica -ha aggiunto- Quello che chiedo ai Ds e’ di scegliere la discontinuita’, di fare un salto verso il futuro”. ”Spero che Mussi e i suoi compagni -ha detto Bindi- non vadano fino in fondo e creino un nuovo partito della sinistra. Lo spero perche’ conosco Mussi e il suo percorso politico e credo possa essere utile nel Partito democratico. Detto questo non credo che Fassino per il timore della scissione ci possa chiedere di non andare avanti in maniera decisiva. Tutte le cose nuove -ha concluso il ministro- nascono con una certa fatica ed e’ chiaro che nel percorso si perdono anche dei compagni di viaggio e se ne acquistano di nuovi”.

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