Formazione

Cina: terzo donatore mondiale di aiuti alimentari

Lo rivela il rapporto annuale del Food Aid Monitor di Interfais, il Sistema d'informazione del Pam (Programma alimentare mondiale)

di Joshua Massarenti

La Cina, nello stesso anno in cui ha smesso di ricevere l’aiuto alimentare del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Pam), è emersa quale terzo principale donatore mondiale, per il 2005, di aiuti alimentari, secondo il recente rapporto annuale Food Aid Monitor di Interfais, il Sistema d’Informazione degli Aiuti Alimentari Internazionali. Nel complesso, gli aiuti alimentari, nel 2005, sono cresciuti del 10 per cento, pari a 8,2 milioni di tonnellate. Si tratta di una leggera crescita rispetto a un trend generale in declino, secondo il database di Interfais, ospitato dal Pam per monitorare tutte le donazioni di aiuto alimentare, non solo quelle gestite direttamente dall’agenzia. Oltre la metà della crescita nelle donazioni complessive di aiuto alimentare nel 2005 è dovuta alla Cina, con un incremento del 260 per cento rispetto all’anno precedente. Le donazioni dalla Cina sono state pari a 577.000 tonnellate, per la maggior parte dirette alla Repubblica Democratica Popolare della Corea, mentre piccole quantità sono state donate alla Liberia, alla Guinea Bissau, allo Sri Lanka e a una dozzina di altri paesi. Il Canada ha aumentato le proprie donazioni del 42 per cento, pari a 275.000 tonnellate. Altri donatori più recenti, come la Repubblica Ceca, la Grecia, la Polonia, hanno raddoppiato o, in alcuni casi, triplicato gli aiuti alimentari dal 2004 al 2005. Le donazioni delle ONG, come la Croce Rossa Americana, sono aumentate del 64 per cento. Gli Stati Uniti rimangono il principale donatore mondiale di aiuti alimentari con 4 milioni di tonnellate, pari al 49 per cento di tutte le donazioni. Complessivamente le donazioni dell’Unione Europea ammontano a 1,5 milioni di tonnellate, e vedono un significativo incremento del contributo di: Commissione Europea, Austria, Danimarca, Olanda e Svezia.. “In eventi come lo tsunami, il terremoto in Pakistan e il Sudan, le donazioni di cibo hanno fatto la differenza tra la vita e la morte, perciò siamo estremamente grati a quanti, l’anno scorso, ci hanno aiutato”, ha detto James Morris, Direttore Esecutivo del Pam, l’agenzia che nel 2005 ha consegnato il 54 per cento degli aiuti alimentari mondiali, raggiungendo circa 97 milioni di persone. “Purtroppo manca ancora molto per rispondere ai bisogni primari di milioni di individui. Nel momento in cui l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo ha raggiunto il suo picco storico, è difficile capire perché non ci siano abbastanza aiuti alimentari per sfamare chi ha bisogno. Il numero degli affamati sta crescendo di oltre 4 milioni ogni anno nei paesi in via di sviluppo, sebbene la povertà stia calando. Abbiamo bisogno di una politica che metta il cibo al primo posto”, ha aggiunto Morris. Per la prima volta in assoluto, oltre metà di tutto l’aiuto alimentare è andato all’Africa sub-sahariana, che ha ricevuto 4,6 milioni di tonnellate di aiuti alimentari. L’Etiopia è nuovamente salita in cima alla lista dei paesi che ricevono aiuti alimentari con 1,1 milioni di tonnellate di cibo, pari al 13 per cento di tutto l’aiuto alimentare consegnato nel 2005. Gli altri principali beneficiari in Africa comprendono: Sudan, Uganda, Eritrea e Kenia. L’aiuto alimentare all’Asia è aumentato del 14 per cento e la Repubblica Democratica Popolare di Corea ha ricevuto il secondo più alto ammontare di aiuto alimentare nel mondo, con 1,1 milione di tonnellate; per la maggior parte si tratta di aiuto bilaterale dato dalla Cina e dalla Repubblica di Corea. Anche Bangladesh, Indonesia e Sri Lanka sono stati tra i principali beneficiari. Rispetto al 2004, l’aiuto alimentare per l’America Latina e i Caraibi è aumentato dell’ 8 per cento, mentre quello consegnato al Medio Oriente e al Nord Africa è sceso al 53 per cento, e quello diretto all’Europa dell’Est e agli Stati Indipendenti del Commonwealth si è ridotto del 30 per cento. Anche la natura dell’aiuto alimentare sta cambiando. Quello d’emergenza è aumentato quasi di un milione di tonnellate, rappresentando il 64 per cento di tutto l’aiuto alimentare consegnato. L’aiuto alimentare legato a progetti di sviluppo, direttamente rivolto ai poveri e agli affamati, è leggermente aumentato sino a raggiungere i 2,1 milioni di tonnellate; tuttavia, gran parte degli aiuti aggiuntivi, invece che essere distribuiti direttamente ai beneficiari, sono stati destinati alla vendita sui mercati e i ricavati usati per finanziare altre attività di sviluppo. “I Programmi di Aiuto Alimentare”, forniti principalmente da un governo all’altro per il mercato, hanno continuato a declinare sino a sfiorare l’11 per cento di tutti gli aiuti alimentari consegnati. Oltre due terzi di tutto l’aiuto alimentare proviene dai paesi donatori, con appena il 15 per cento di cibo donato acquistato nel paese beneficiario. Il rimanente 16 per cento è stato acquistato in un paese terzo. Grano e farina di grano sono i principali alimenti donati, seguiti da grano grezzo (soprattutto mais e farina di mais) e riso.


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