Cultura

D’Alema: “Via il segreto di Stato sul caso Abu Omar, ma senza mettere a rischio il Sismi”

Sul caso dello sceicco rapito, il vicepremier annuncia la collaborazione del governo con la magistratura La condotta dei servizi sarà resa nota però solo se non ne danneggerà la sicurezza.

di Redazione

Il governo rimuoverà il segreto di Stato sulla vicenda di Abu Omar stando però attento a non compromettere la necessaria riservatezza sulle strutture dei nostri servizi segreti, senza la quale si rischierebbe uno smantellamento degli stessi apparati di sicurezza. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio Massimo D’Alema rispondendo alla Camera nell’ambito del question time. D’Alema ha ricordato come in proposito esistano norme precise e particolareggiate che prevedono anzitutto un rapporto tra il governo e l’apposito comitato parlamentare (il Copaco) ed ha comunque garantito la disponibilità del governo a collaborare con l’attività giudiziaria che sta ancora indagando sul caso. ”La normativa in materia di segreto di Stato – ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio – prevede delle procedure molto precise che escludono la possibilità che il governo possa annunciare le sue determinazioni in un dibattito in Aula, perché prevede il controllo specifico comitato parlamentare, il Copaco”. “Per di più – ha aggiunto – in questo caso si tratta di una vicenda che afferisce ai rapporti tra il governo e l’autorità giudiziaria, nel corso di un’indagine che è ancora aperta e rispetto alla quale esistono particolari ragioni di riservatezza”. ”Senza potere entrare nel dettaglio, posso limitarmi soltanto – ha quindi proseguito D’Alema – ad indicare un indirizzo generale. Il governo intende collaborare con la magistratura nel pieno accertamento dello svolgimento dei fatti che hanno interessato il nostro paese, perché abbiamo un interesse a conoscere la verità e che sia fatta giustizia”. ”Naturalmente – ha osservato ancora – sarà anche cura del governo nel liberare i funzionari dei servizi segreti dall’obbligo di rispettare il segreto di Stato, di farlo in modo tale da evitare la divulgazione di notizie la cui pubblicità possa arrecare grave nocumento al funzionamento dei servizi e dunque alla sicurezza del paese”. “In questo caso – ha concluso D’Alema – credo che dobbiamo muoverci lungo un difficile ma possibile equilibrio tra l’esigenza di conoscere la verità e l’esigenza di evitare uno smantellamento di strutture (basta pensare alla vicenda della liberazione di Giuliana Sgrena) che in questi anni hanno servito il paese in modo efficace contribuendo a difenderlo dal terrorismo”. In attesa delle istruzioni del governo su come e quanto svincolare i funzionari del Sismi dal segreto di Stato, oggi a dare un nuovo giro di vite al riserbo che circonda l’attività dei servizi e il comportamento tenuto sul caso Abu Omar ci ha pensato la commissione Difesa del Senato. A palazzo Madama è in corso infatti l’audizione del direttore del Sismi Nicolò Pollari, ma il contenuto della sua deposizione è stato secretato e pertanto non potrà essere ascoltato dai giornalisti.

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