Cultura

Lavoro: i salari calano a picco

Il 10% delle famiglie detiene il 45,1% della ricchezza netta nazionale. La retribuzione di partenza nel 2006 vale 161 euro in meno di quella del 2002. A denunciarlo è un rapporto Ires-Cgil.

di Redazione

”L’Italia di oggi e’ una casa che rischia di bruciare”. E’ la Cgil a sintetizzare cosi’, in un accurato studio dell’Ires sui salari dal 2002 al 2005 basato sulla rielaborazione di dati Istat e della Banca d’Italia, la situazione economica delle famiglie italiane dopo cinque anni di governo Berlusconi. ”Dal 2002 al 2005 la dinamica dei salari dei lavoratori ha subito l’andamento negativo dell’intera economia e della produttivita’ e le retribuzioni di fatto hanno registrato un bilancio negativo”, si legge nel documento che sintetizza ancora: il 10% delle famiglie piu’ ricche possiede il 45,1% dell’ammontare della ricchezza netta”. D’altra parte, e’ il calcolo fatto dagli economisti di corso Italia, tra il 2002 e il 2005 un lavoratore dipendente con una retribuzione lorda di 24.584 euro l’anno ha subito una perdita cumulata in busta paga di 1.647 euro. Un risultato dovuto per 1.082 euro dalla perdita ”secca” del potere di acquisto accumulata nei 4 anni e per 565 euro dalla mancata restituzione del fiscal drag. E ancora: ”una retribuzione lorda media annua pari a 22.881 euro nel 2002, tenendo il passo con l’inflazione reale, avrebbe dovuto essere pari a 24.745 euro. Risultando, invece, pari a 24.584”. E cio’ vuol dire – sottolinea il rapporto – che la retribuzione di partenza nel 2006 vale 161 euro in meno di quella del 2002.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.