Famiglia

Firenze sì o no. Tutte le dichiarazioni di oggi

Ecco quello che, in giornalese, si chiama "un pastone". Di tutte le notizie del giorno sulla scelta di Firenze come sede del Forum sociale

di Ettore Colombo

Da Carlo Azeglio Ciampi a Silvio Berlusconi, e giu’ per li rami passando per ministri e parlamentari di maggioranza e opposizione fino ad amministratori locali e universo no-global, sul Social Forum a Firenze oggi non c’e’ chi non si sia pronunciato. Ma espressi gli auspici, declinati i rischi, rimproverate le indecisioni, ancora non e’ chiaro a chi spetti l’ultima parola sullo svolgimento della manifestazione ormai imminente. Anche se il Capo dello Stato prova oggi a svelenire il clima, mitigando le sue preoccupazioni per la citta’ con la fiduciosa speranza che non si osera’ metterne a ferro e a fuoco il patrimonio artistico. Premier e ministro dell’Interno alzano invece il livello d’allarme, mentre l’opposizione chiama a decidere il consiglio dei ministri. ”Non penso che non ci sia italiano che non abbia a cuore il patrimonio culturale e artistico di Firenze”, osserva fiducioso ma anche preoccupato il Presidente Ciampi, che confida ”nel sentimento di affetto e di rispetto per l’arte che hanno tutti gli italiani”, dunque anche chi manifestera’ a Firenze. Silvio Berlusconi non esita invece a definire ”azzardata la scelta di Firenze” e, pur rimettendosi alle decisioni del Parlamento, ammette: ”personalmente propenderei perche’ non si desse luogo alla manifestazione”. ”Certamente – chiosa – ci saranno devastazioni da parte di alcuni. Nei rapporti che ho io esistono pericoli”. Parole ”sconcertanti” per l’opposizione, che al governo chiede una chiara assunzione di responsabilita’ e dunque una parola definitiva sulla gestione dell’avvenimento. Ma il premier, che ha chiesto al ministro Pisanu una valutazione dettagliata sui rischi, con fatalismo osserva: ”il governo sara’ criticato comunque, che neghi la manifestazione o che si opponga agli incidenti”. L’opposizione, per Berlusconi, e’ ”pronta a cogliere l’occasione” per andare all’attacco. Di fronte al presidente del Consiglio, al titolare del Viminale e al ministro con delega ai servizi che parlano di pericoli fondati e di devastazioni certe, l’opposizione insorge e chiede che a decidere sia il Consiglio dei Ministri, nella sua prossima riunione. Vannino Chiti, coordinatore della segreteria Ds, fa notare che ”in un paese democratico i governi non sospendono ne’ autorizzano le manifestazioni sulla base del personale gradimento: questo avviene nei regimi autoritari. Le manifestazioni sono sospese solo in presenza di gravi ed eccezionali motivi di sicurezza”. Dunque ”il governo si assuma le sue responsabilita’, senza diversivi”, poiche’ al Parlamento toccava discutere e non prendere decisioni. Intanto il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, chiede garanzie e accusa il governo di ”fare il gioco del cerino o dello scaricabarile”. La replica e’ affidata a Paolo Bonaiuti, portavoce del Presidente del Consiglio e fiorentino doc: ”Sono le autorita’ fiorentine a dover fare chiarezza. Dopo aver fatto l’equazione ‘Firenze come Porto Alegre’, oggi si accorgono della fragilita’ della nostra citta’ e d’improvviso chiamano in causa il governo…”. Accuse reciproche rimbalzano anche durante il dibattito che a Montecitorio segue al mattino le dichiarazioni del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu. ”Irresponsabili”, per la maggioranza, sono stati gli amministratori fiorentini ad offrire la citta’ ad una manifestazione cosi’ rischiosa. ”Incapace di assumere le proprie responsabilita”’, per l’opposizione, e’ invece il governo, che deve tutelare l’ordine pubblico o spostare la manifestazione. ”Il governo sapra’ fare la sua parte e garantire la sicurezza – assicura il ministro Pisanu – ma oggi non sa dire a quale prezzo”. E mentre Vittorio Agnoletto, Pdci e Prc accusano Berlusconi di alimentare un clima di allarme, dai capigruppo della Quercia Angius e Violante arriva a sera una richiesta formale: a decidere sia il Consiglio dei Ministri. ”Non e’ lecito – fanno sapere a Berlusconi i presidenti dei gruppi diessini – che chi governa uno dei piu’ grandi Paesi del mondo non abbia idee chiare su come esercitare le proprie responsabilita’ in occasione di una iniziativa di carattere mondiale”.(

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