Mondo

Libano: le ong sostengono la proposta-Prodi di una forza d’interposizione Onu

La guerra accresce le preoccupazioni dell'Associazione ong italiane che rappresenta 163 ONG, 13 delle quali presenti in Libano

di Paolo Manzo

L?accrescersi delle violenze e della guerra nei territori palestinesi e del Sud del Libano accrescono le preoccupazioni dell’Associazione ONG Italiane che rappresenta 163 ONG, 13 delle quali presenti in Libano. Di oggi un comunicato della Farnesina che invita le ONG a non inviare in loco altri volontari e a valutare la possibilità di ritiro di quelli in servizio nella zona. ?Sempre e con la massima attenzione ? sostiene Sergio Marelli, presidente dell?Associazione ONG italiane – valutiamo le indicazioni del nostro ministero degli esteri monitorando costantemente l?evolversi delle situazioni che vedono impegnati nostri volontari e cooperanti nelle zone di conflitto. Il nostro mandato di organizzazioni umanitarie ci impone di restare il più possibile a fianco delle popolazioni locali, anche e soprattutto quando la violenza e le guerre inducono l?aggravarsi delle condizioni di vita e di sicurezza delle popolazioni locali. Trovare il giusto equilibrio tra compiere il nostro servizio e garantire la sicurezza del nostro personale così come di quello locale impegnato con le nostre ONG, è il difficile esercizio al quale i dirigenti delle nostre ONG sono chiamati a svolgere in queste situazioni.? Di questo argomento se ne è parlato diffusamente anche al Vertice dei G8 di San Pietroburgo. Nella conferenza stampa finale il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha fatto un ampio riferimento ai colloqui avuti con gli altri G8 e bilateralmente con i Capi di Governo dei Paesi interessati nella sua qualità di ?facilitatore?. Il Presidente Prodi ha proposto al Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan l?urgente dispiegamento di una forza di pace per ristabilire la sicurezza nel Sud del Libano, ufficializzando la disponibilità dell?Italia a contribuire alla costituzione di questa forza di pace. ?Condividiamo pienamente la proposta avanzata da Prodi – continua Marelli – quale misura fondamentale per dare una risposta adeguata da parte della Comunità internazionale al gravissimo deterioramento della situazione nel Sud del Libano. La sottolineatura del Presidente del Consiglio affinché questa forza internazionale debba essere valutata, votata e messa in campo dalle Nazioni Unite mediante una risoluzione del Consiglio di Sicurezza, è un chiaro segnale di una rinnovata linea di condotta politica che fa del diritto internazionale e della centralità del ruolo dell? ONU nella risoluzione dei conflitti internazionali e nel ristabilimento della pace la condizione imprescindibile e l?asse fondamentale di ogni intervento italiano all?estero. Auspichiamo che questa richiesta, attualmente alla valutazione degli esperti ONU, possa trovare una immediata applicazione per garantire la sicurezza delle popolazioni civili e ristabilire la pace in questa terra martoriata da violenze di diversa natura. Questa misura unitamente ad un deciso sostegno alle azioni di diplomazia popolare e di natura umanitaria condotte dalle ONG italiane e locali, sarebbe un segnale auspicato e nella giusta direzione a dimostrazione di un rinnovato ruolo del nostro Paese sullo scenario internazionale e di una chiara discontinuità con le scelte bilaterali e irresponsabili praticate nel corso della precedente legislatura.?


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA