Formazione

La Cittadinanza si fa strada

Stranieri. Primi particolari sulla legge che cambierà lo status di migliaia di immigrati / La priorità è alla questione dei minori nati qui. Poi tempi dimezzati.

di Ettore Colombo

Parola d?ordine: andare in fretta sulla nuova legge per la cittadinanza. Su questo sembrano andare d?accordo il ministero guidato da Giuliano Amato e i 16 membri della Consulta islamica, istituita dal suo predecessore, Beppe Pisanu. Di questo si è parlato nella prima riunione della Consulta con il nuovo esecutivo, a fine giugno. Diverse le posizioni emerse nell?incontro successivo, il 4 luglio, quando si è ritrovato il gruppo di lavoro incaricato di stendere le proposte, composto da tre rappresentanti della Consulta e tre funzionari del Viminale. Ma intanto i contorni del futuro provvedimento si stanno precisando come conferma a Vita il sottosegretario all?Interno con delega all?immigrazione, Marcella Lucidi. Vita: Le posizioni dei membri della Consulta sono sensibilmente diverse. Un elemento di ostacolo alle futura legge? Marcella Lucidi: Il contributo chiesto alla Consulta non è il solo che il governo raccoglierà prima di definire una legge in materia. Il ministro Amato, nel riconvocare la Consulta per l?Islam all?indomani della pausa elettorale, ha scelto la cittadinanza come argomento all?ordine del giorno proprio per investire da subito questo istituto su uno dei temi che maggiormente interessano le comunità straniere che vivono nel nostro paese e chiedono integrazione. Nelle prossime settimane incontreremo associazioni e comunità straniere. A tutti chiederemo di fornirci quelle che secondo ciascuno dovrebbero essere le linee guida per riformare la legge del 1992 in tema di cittadinanza. Vita: Come vi state orientando? Lucidi: Il governo vuole dar vita a un nuovo equilibrio tra ius soli e ius sanguinis, soprattutto per affrontare la delicata questione dei minori stranieri che nascono nel nostro paese, giocano e studiano con i nostri figli, ma devono attendere il diciottesimo anno di età per chiedere di essere naturalizzati. Anche per i minori giunti con i ricongiungimenti familiari vanno individuate uguali misure di inserimento e integrazione. Vita: Cosa cambierà invece per gli adulti? Lucidi: L?obiettivo è far acquisire la cittadinanza in tempi più ragionevoli. Al momento occorrono 10 anni di residenza stabile prima di poter fare domanda e la concessione è un atto discrezionale. Rispetto alla maggioranza dei paesi europei, in Italia l?acquisizione della cittadinanza per ius domicilii (residenza stabile) è troppo restrittiva e non segue il trend della diminuzione dei tempi richiesti. Come ha indicato Amato, attuando una direttiva europea ridurremo il tempo della Carta di soggiorno da sei a cinque anni. Cinque saranno sufficienti come indicatore di integrazione e della volontà di restare in Italia da cittadino. Vita: L?organo Consulta subirà delle modifiche o resterà invariato? Lucidi: La Consulta per l?Islam fu nominata dal ministro Pisanu anche con una forte sollecitazione del centrosinistra e l?abbiamo subito apprezzata come strumento di conoscenza reciproca e di supporto delle politiche d?integrazione. è una novità che oggi raccontiamo anche all?estero. Ma mi piace pensarla in modo dinamico, non statico, attenta ai molteplici aspetti della convivenza che oggi è oggetto di studio. Con l?avvio del nuovo governo, la Consulta per l?Islam si è riunita una volta. In questi giorni dovrebbe completare il suo lavoro di proposta in merito alla riforma della cittadinanza: sono passi importanti e positivi di un percorso di collaborazione che si svilupperà progressivamente.


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