Welfare

Diamanti: le ong chiedono un organismo super partes

In vista della prossima riunione sul "Kimberly Process" le ong chiedono che a verificare sia un organo super partes

di Redazione

I rappresentanti del ?World diamond council? hanno iniziato a Londra una due giorni di studio in vista di una riunione che si terrà la settimana prossima in Svizzera sul “Kimberley Process”, il sistema di certificazione internazionale dei diamanti, dal nome del noto centro diamantifero sudafricano. Una tecnica che prevede la trasmissione per via elettronica di un messaggio cifrato che informa l’Alto consiglio mondiale del diamante, in Belgio, della spedizione di diamanti verso una determinata località. La comunicazione, segretissima, contiene indicazioni precise riguardo alla destinazione, alla quantità spedita, al valore in dollari e ad altri dettagli. Il Paese destinatario conferma la ricezione del messaggio sempre per via elettronica e in codice. In questo modo, dovrebbe essere garantita la legittima provenienza delle pietre che dall?Africa partono alla volta dell?Europa e del resto del mondo. Un procedimento studiato per evitare lo sfruttamento illegale da parte di gruppi ribelli e di governi stranieri delle pietre preziose, ma che, almeno nelle intenzioni, avrebbe anche il fine di porre un freno alle numerose violenze che spesso accompagnano l’estrazione dei diamanti nelle aree ?calde? del continente nero. L?incontro elvetico, che si terrà a Interlaken il prossimo 5 novembre, dovrebbe concludere il percorso avviato oltre due anni fa in Sudafrica, che ha visto coinvolti i Paesi produttori, importatori e le società diamantifere. Il presidente del ?World diamond council?, Eli Izhakoff, si è dichiarato ottimista sottolineando che il coinvolgimento dei governi sarà la ?chiave? per risolvere l?annosa questione del traffico illecito di diamanti. Di parere diverso – segnala l’agenzia Misna – è però “Partnership Africa Canada”, (Pac) una coalizione di organismi non governativi canadesi e africani, la quale giudica il piano “Kimberley” inadeguato se non sarà garantito un “sistema indipendente di monitoraggio”. Va ricordato che già in passato il mondo missionario, nella persona di monsignor Giorgio Biguzzi, vescovo saveriano di Makeni (Sierra Leone), ha sostenuto la tesi del Pac ricordano che solo un?autorità indipendente “super partes” potrà smascherare i traffici occulti che hanno consentito a numerosi gruppi armati di finanziare le loro azioni violente. http://partnershipafricacanada.org


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