Volontariato

MIM La legge sull’immigrazione in Spagna

Intervento al Meeting Internazionale sulle Migrazioni del prof. Joaquin Arango della Universidad Complutense di Madrid

di Francesco Lugari

Loreto (AN) Il convegno è poi entrato nel vivo con la l?analisi del caso spagnolo con la relazione del prof. Joaquin Arango (Universidad Complutense, Madrid) esperto di immigrazione contemporanea. ?La mia presentazione ? afferma Arango – si comporrà di quattro punti: l?esposizione dei dati base del panorama migratorio spagnolo, le motivazioni che portano ad un alto tasso di irregolarità nel paese, un poco di storia delle politiche di ingresso, soggiorno e lavoro in territorio spagnolo, e, infine, l?esplicazione della regolarizzazione dell?anno scorso.? Tutti i paesi del sud europeo (Spagna, Portogallo, Italia, Grecia) hanno un?esperienza di politiche migratorie molto simile, soprattutto le esperienze della seconda generazione; è per questo lecito parlare di modello mediterraneo. I dati statistici devono essere sempre presi in considerazione con molta prudenza. In Spagna il numero degli immigrati presenti sul territorio, però, può ritenersi abbastanza preciso, in quanto la legge prevede per tutti, anche per i clandestini l?iscrizione all?anagrafe; questo comporta per gli immigrati una serie di benefici (tra cui la consegna di una tessera sanitaria) che li spinge ad iscriversi. Il profilo socio-demografico degli immigrati è quello di ?giovani adulti? tra i 20 e 40 anni, e ciò comporta un tasso di attività molto alto (85%, che molto più alto di quello spagnolo). I posti di lavoro che occupano questi giovani-adulti sono con qualifica bassa: servizio domestico, assistenza individuale, operatori in campo turistico, manovali edili e braccianti per l?agricoltura intensiva. ?L?alto tasso di irregolarità ? sostiene Arango – potrebbe essere misurato matematicamente sottraendo al numero di iscritti all?anagrafe il numero di permessi regolari registrati. Ovviamente tenendo conto degli errori possibili.? Ogni 5 anni vengono effettuate sanatorie che annullano o abbassano tale tasso, ma è difficile quantificare il numero di irregolari, perché spesso la regolarizzazione avviene individualmente. ?E? possibile individuare ? asserisce Arango- alcune variabili che contribuiscono all?alto tasso di irregolarità: una forte domanda di lavoro straniero per occupare determinati incarichi; la ristrettezza dei canali legali per entrare a lavorare in Spagna; l?evidente difficoltà di controllare i flussi migratori, a causa dei flussi turistici per cui non è necessario il visto.? ?La prima legge sulle politiche migratorie è del 1985: questa controllava i flussi in entrata in maniera molto restrittiva.? In seguito al miglioramento dell?economia si assiste a un cambiamento della legge sulla regolamentazione dell?immigrazione che vuole essere molto più liberale. La destra, che fino ad allora non aveva dimostrato interesse per la questione, reagì immediatamente ma era troppo tardi e la legge riuscì a passare. Nel 2000 però, il nuovo Governo di destra cambiò la legge, rendendola molto più restrittiva. Si modificava, in questo modo, l?orientamento nella politica migratoria. L?obiettivo della nuova legge era di combattere l?immigrazione irregolare, agevolando le espulsioni e riducendo i canali di ingresso ad uno solo: limitò a 30.000 il numero di permessi di lavoro per anno. Di fatto gli immigrati irregolari aumentarono, la legge varata dalla destra fu un completo fallimento. Con il Governo di Zapatero del 2004 l?orientamento della politica migratoria prese due direzioni. La prima riguardò un ampliamento dei canali per l?ingresso nel mercato del lavoro anche utilizzando la possibilità del lavoro stagionale. La seconda direzione presa è quella della lotta al lavoro nero: ?il ministero -dichiara l’esperto- ha promesso mezzo milione di ispezioni a sorpresa.? ?La sanatoria del 2005 è diretta agli immigrati che presentavano un regolare contratto di lavoro, che erano presenti sul territorio da almeno 3 mesi prima dell’inizio del contratto e a quelli che hanno la fedina penale pulita. Ci sono state 700.000 domande in 3 mesi e sono stati sanati 600.000 immigrati.? ?Questa sanatoria ?continua Arango – fa parte di una riforma più ampia; per valutare gli effetti si dovrà aspettare che i contratti di lavoro firmati oggi, vengano rinnovati. Per il momento siamo ottimisti. Ciò non vuol dire che questa politica sia buona, ma di sicuro è accettabile.? Alla domanda se la politica migratoria adottata in Spagna sia giusta, Arango risponde con un ?dipende?; ??non si può rispondere si o no le sanatorie fanno parte di una macchina molto più grande, e se non si comincia a modificare il macchinario della regolarizzazione difficilmente si potrà dire un sì definitivo, e queste rimarranno fini a loro stesse.? Sito ufficiale Gallerie Fotografiche Scarica la Pubblicazione del Meeting in formato pdf


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