Formazione

MIM: Immigrati cittadini

Sintesi dell'intervento dell'Assessore Paolo Mannucci della Regione Marche e del successivo dibattito

di Francesco Lugari

Loreto (AN) Dopo Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio, anche le Marche, con l?intervento dell?Assessore Paolo Mannucci, ha preso parte alla Tavola delle Regioni organizzata all?interno del Meeting Internazionale sulle Migrazioni. ?La situazione dell?immigrazione nelle Marche ? ha affermato Mannucci – è cresciuta notevolmente negli ultimi anni: nel 2000 la percentuale di immigrati era del 2,5% sul totale della popolazione, salita nel 2004 al 5,7% ,oggi possiamo stimarla al di sopra del 6% e non ha portato situazioni particolarmente negative come in altre regioni; le aziende del territorio hanno garantito l?assorbimento della manodopera e anche la situazione abitativa non è stata particolarmente problematica.? ?La nostra politica regionale considera l?immigrato come cittadino marchigiano, la regione garantisce al cittadino immigrato gli stessi servizi garantiti agli autoctoni, questo è il passo più importante che la regione ha fatto in questo senso?. Per quanto riguarda i problemi di integrazione che dobbiamo affrontare sono soprattutto in due sensi, ?da un lato l?integrazione delle nuove comunità con le comunità locali, dall?altro le comunità di migranti fra di loro?. La città che affronta le situazioni più critiche è Ancona che deve affrontare problematiche relative alla prima accoglienza, in particolare l?accoglienza di minori non accompagnati, per i quali mancano strutture appropriate. ?La consulta regionale raggruppa tutte le associazioni di immigrati, gli enti e gli organismi istituzionali che lavorano nel settore immigrazione. Vorrei inoltre accennare al fatto che presidente e vice della consulta sono due donne. Le donne rappresentano il 50% della comunità e sono loro ad avere più difficoltà nelle difficoltà complessive. Le funzioni della consulta sono principalmente due: carattere consultivo in tutti gli atti della regione che riguardano il settore immigrazione, e la facoltà di presentare progetti per gli immigrati.? Per quanto riguarda la riduzione delle associazioni da 27 a 13 l?intervento della regione ha portato allo snellimento della burocrazia: ?sappiamo di dialogare con soggetti particolari, diversi. Cerchiamo, quindi, di andare incontro alle esigenze dei soggetti e le associazioni degli immigrati sono seguite in modo particolare. In realtà la riduzione dipende dalla presa d?atto che molte associazioni erano gestite unicamente dal presidente senza una struttura associativa alle spalle. Successivamente agli interventi dei rappresentanti delle regioni sono seguiti alcuni interventi del pubblico. Andrea, Città del Capo Vorrei porre due domande, la prima: Qual è la relazione che le regioni hanno su questo tema con le questure? La seconda domanda riguarda quelle che vengono chiamate le cornici implicite, ossia ciò che consideriamo come oggettivo ma di fatto lo è solo all?interno della nostra cultura e non in altre. In particolare faccio riferimento al concetto di associazione, consideriamo che molte persone provengono da Paesi in cui è vietato associarsi. Inoltre in molte comunità esiste una cultura dell?impegno personale nei confronti di tutti gli altri membri della comunità, chi a noi appare solo molto spesso lavora per tutta la comunità. Credo che potrebbe essere interessante per la regione Marche lavorare su questi temi. Livio, Belgio Vorrei fare un invito ai rappresentati delle regioni qui presenti, potrebbe essere fare un legame con la storia dei nostri emigrati con le comunità di immigrati di oggi. Gli italiani vivono la loro storia in maniera chiusa non in relazione con le nuove comunità di migranti. Catherine, presidentessa della consulta regionale Vorrei ringraziare tutti i relatori presenti e dire che noi abbiamo ascoltato con attenzione le vostre relazioni , essendo noi migranti, vediamo bene i buchi. In primo luogo vorrei si parlasse di più dei collegamenti amministrazione ? forze dell?ordine. Le forze dell?ordine sono per noi i primi rappresentanti dello Stato italiano, che incontriamo già dall?aeroporto. Alla maggior parte dei migranti le divise fanno paura, molti di noi vengono qui perché scappano dalle divise. In secondo luogo vorrei parlare di voto amministrativo, anche in questo senso vorrei che le regioni lavorassero per accelerare i tempi in questo senso. Esiste poi una seria difficoltà per noi migranti la distinzione delle competenze tra regione provincia e comune, in questo senso ci piacerebbe avere maggiori informazioni o una struttura di collegamento. Infine, un?ultima cosa, che riguarda soprattutto la mia comunità dell?Africa nera, io sono qui da 40 anni, anni fa gli africani erano considerati dagli italiani esotici, c?era molta solidarietà, ma dopo l?apertura della frontiera all?Europa dell?est la comunità africana ha cominciato a perdere lavoro, il problema riguarda in particolare le donne nere, a cui in Italia rimane un unico lavoro possibile. Padre Bruno, fondazione Migrantes Vorrei fare un domanda al rappresentante della regione Abruzzo, nel suo discorso le ha detto che in italia non esiste il razzismo, vorrei chiederle se si basa su un?esperienza precisa che ci può riferire. Mahmoud Srour, Assessore Regione Abruzzo Per quanto riguarda il rapporto tra forse dell?ordine e Regione bisogna distinguere le competenze tra Stato e Regione. Le regioni devono intervenire dopo la regolarizzazione del cittadino straniero e hanno il compito di aiutarlo nel processo di integrazione. La distinzione delle competenze tra regione, provincia e comune è un problema di tutti, credo che questo dovrebbe essere un compito delle associazioni. Infine, in risposta all?ultima domanda per quanto riguarda la mia esperienza personale ho potuto vedere che l?Abruzzo, ma anche molte altre zone d?Italia non sono razziste, personalmente non mi sono mai sentito straniero. Anna Maria Dapporto, assessore Regione Emilia-Romagna Per quanto riguarda il voto amministrativo mi sono sempre impegnata, fin dall?inizio in prima persona, ma dobbiamo procedere a piccoli passi, anche in questo caso dobbiamo aspettare la legge nazionale. Antonietta Bellisari, Regione Lazio Nella regione Lazio alcune province hanno intrapreso un rapporto con le questure attraverso progetti specifici. Vorrei inoltre ricordare che le regioni hanno un tavolo comune attraverso il quale portano aventi le questioni più complesse e attraverso questo tavolo sono state fatte alcune richieste al nuovo governo, la prima riguarda il voto amministrativo, la seconda riguarda una proposta di legge per lo snellimento delle pratiche di richiesta del permesso di soggiorno. Paolo Mannucci, Regione Marche Nella Regione Marche stiamo costruendo una rete sul territorio di sportelli specifici gestiti da personale qualificato in materia e una rete informatica di collegamento per formare un unico blocco di consulenza. Sito ufficiale Gallerie Fotografiche Scarica la broschure del Meeting in formato pdf


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